“Non lo chiamate amore - vittime, carnefici e falsi amori”, Elisabetta Casellati: «Lottiamo insieme contro la violenza sulle donne»

Elisabetta Casellati
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Giovedì 14 Febbraio 2019, 20:04 - Ultimo aggiornamento: 23:04
«Gli atti di violenza contro le donne non hanno nulla a che vedere con l'amore. Questi crimini, anzi, sono quanto di più lontano ci possa essere dall'amore. Ne sono la negazione assoluta».

Lo ha affermato il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, in apertura del convegno «Non lo chiamate amore - vittime, carnefici e falsi amori», tenutosi nella Sala Koch di Palazzo Madama.

«Un titolo - ha aggiunto la presidente del Senato che sottolinea in maniera efficace che amarsi è di per sé il contrario della violenza in ogni suo aspetto. Parlare di violenza contro le donne proprio oggi, nel giorno di San Valentino, la festa degli innamorati, è particolarmente significativo. Amore è una parola di cui spesso si abusa. Quante volte abbiamo sentito frasi come “atto passionale” o “estremo gesto d'amore” o ancora “amore malato”?
»

«Ricordiamoci - ha detto ancora Casellati - che le parole pesano e vanno usate sempre con grande responsabilità. Sotto questo punto di vista, anche gli operatori dell'informazione devono esserne consapevoli. Dobbiamo prendere atto della necessità di un nuovo approccio culturale a questo fenomeno: nessuna misura penale, processuale o economica contro la violenza domestica può dirsi efficace se non è sostenuta da un impegno altrettanto incisivo sul piano educativo e formativo».

«È fondamentale prevenire per vincere le paure, prevenire per non essere complici ignavi di un nemico che, come è stato detto, non bussa alla porta perché ha già le chiavi di casa e colpisce proprio nell'ambiente che invece dovrebbe essere sinonimo di sicurezza: la famiglia. Le leggi non bastano se non cambiano le menti», ha concluso Casellati.

Il convegno, organizzato dall’avvocato Marco Meliti, presidente di DPF, associazione di Diritto e psicologia della famiglia, e coordinato dall’editorialista di Messaggero e Mattino, Paolo Graldi, ha visto prendere la parola dopo la presidente del Senato, Casellati, il Garante per l’infanzia e adolescenza, Filomena Albano; la sociologa Marina D’Amato, l’europarlamentare Caterina Chinnici, la psicologa e consulente del Tribunale di Roma, Maddalena Cialdella, la sostituto procuratore generale presso la corte d’Appello di Roma, Simonetta Matone, la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli; la giornalista Flavia Perina; Silvia Mazzoni, professore associato di Psicologia dinamica dell’università Sapienza; Luciana Sangiovanni, presidente della prima sezione del tribunale civile di Roma e Ada Spadoni Urbani di Fidapa.
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