Violentata a 11 anni davanti al centro commerciale, ​Lucia in lacrime: «Mi hanno fatto male»

Violentata a 11 anni davanti al centro commerciale, Lucia in lacrime: «Mi hanno fatto male»
di Valentino Di Giacomo
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Giovedì 5 Dicembre 2019, 23:01 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 19:44

«Mi hanno fatto male, ho avuto dolore». Sono le parole della piccola Lucia (nome di fantasia) affidate in una telefonata a una compagna di scuola. È una bambina Lucia, ha solo 11 anni, eppure sabato scorso sarebbe stata costretta con la forza da due adolescenti di 15 e 16 anni a compiere atti sessuali. Gli indicibili rapporti sarebbero avvenuti all’esterno del centro commerciale Quarto Nuovo, nel Napoletano. Non ha ancora compiuto 12 anni la piccola, nonostante frequenti la seconda media in un istituto del litorale giuglianese.

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I contatti tra i carabinieri di Quarto e la Procura per i Minori di Napoli sono costanti. I militari dell’Arma stanno acquisendo tutte le prove e le testimonianze necessarie per formalizzare l’atto di accusa contro i due ragazzini. La denuncia è scattata immediatamente perché Lucia ha raccontato tutto a sua madre, la quale a sua volta ha informato la Tenenza dell’Arma del comune flegreo. La giovanissima conosceva uno dei due adolescenti, le sarebbe arrivato un messaggio su WhatsApp con l’invito ad andare nella zona dove ci sono le giostre per i bambini. Lucia ci è andata, si è fidata, ma quel giovanotto non era da solo, era con un altro ragazzo. Prima le avance sessuali, alle quali la bambina si sarebbe sottratta, poi la violenza da parte di entrambi. Le immagini dell’impianto di videosorveglianza del parco commerciale sono state acquisite già lo scorso sabato. Il Tenente Leonardo Rosano, che guida la stazione dei carabinieri di Quarto, ha fulmineamente allertato i suoi militari per effettuare tutti i rilievi del caso, compresi i tabulati telefonici ora al vaglio degli inquirenti. 

La bambina non si sarebbe neppure resa conto di ciò che è realmente successo. Ora la Procura per i Minorenni agisce indistintamente – come prescrive il codice penale – per violenza sessuale. Per la legge non esiste infatti nessun genere di consenso implicito o esplicito quando si compiono atti sessuali con minori di 13 anni. È sempre un reato, in ogni caso, perché la bimba non può mai avere consapevolezza e capacità di intendere e volere su quanto concerne la sua sfera sessuale. Discriminanti sulla non punibilità incorrono solo nel caso in cui gli atti sessuali vengano compiuti nei confronti di tredicenni, in maniera consenziente, da parte di minori di 18 anni, purché la differenza di età non sia superiore a quattro anni. Le indagini sono coordinate in persona dal procuratore capo presso il Tribunale dei minori, Maria de Luzenberger Milnersnsheim. Acquisiti tutti i rilievi effettuati dai carabinieri, appare ormai scontata l’apertura di un fascicolo d’accusa contro i due adolescenti. 

Ieri, all’esterno della scuola media sul litorale di Giugliano, le mamme e i papà che aspettavano l’uscita dei figli non parlavano d’altro. Le amichette di Lucia raccontavano di queste telefonate in cui spiegava del dolore subito. C’è il massimo riserbo sul caso visto che le persone coinvolte sono tutte minorenni. Il preside non ha voluto commentare l’accaduto, ma ogni intervento anche di natura psicologica nei confronti di Lucia sarà valutato insieme ai genitori della piccola, che sta proseguendo a seguire le lezioni normalmente. Chiamata in causa – viene riferito – Lucia racconta l’accaduto con una naturalezza disarmante. Del resto, a soli 11 anni, è complesso persino comprendere la gravità di ciò che si è subito. Lucia ricorda il dolore, quello fisico, ma c’è riserbo assoluto sul tipo di violenze che la piccola avrebbe subito. Nessuno, anche fra i professori, fa mistero che tra i giovanissimi circolino video osé. Già da tempo, anche in quella scuola, girano voci su ragazzine che si riprendono nude e che poi inoltrano questi filmati ai compagni di scuola persino attraverso le chat di gruppo su Whatsapp. «Le scuole medie – spiega una delle insegnanti di Lucia – sono da sempre un periodo in cui le pulsioni si manifestano all’improvviso. Forse non ci rendiamo conto che queste pulsioni sono amplificate dall’utilizzo degli smartphone». I telefonini, un’arma che può essere infernale a certe età. «Se prima – prosegue la docente – c’era pudore nell’avvicinarsi tra ragazzini, ora ogni barriera viene abbattuta con l’uso della tecnologia». Fanno come i grandi, ma non sanno ciò che fanno.
 
 

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