Sul chi si può visitare, come precisa il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, ci si rifà ad una sentenza della Cassazione del 2014: "I coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonché le relazioni connotate da "duratura e significativa comunanza di vita e di affetti". E annuncia che l'applicazione delle misure sarà "prudente ed equilibrata".
Sull'interpretazione di chi possa avvalersi dei casi di "duratura e significativa comunanza di vita e di affetti" resta in ogni caso aperto il dibattito e si prevedono innumerevoli le discussioni tra i cittadini e le Forze di Polizia incaricate dei controlli. Ovvero di quali strumenti potranno disporre Agenti e Carabinieri e appartenenti ad altri Corpi per verificare la veridicità delle dichiarazioni, dando per scontato il rispetto della privacy? O in questi è obbligatorio precisare nome e indirizzo della persona da raggiungere, abolendo di fatto la privacy? E' necessaria l'assoluta chiarezza.
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