Scafati, assessore alla cultura condivide vignetta omofoba: chieste le dimissioni

Scafati, assessore alla cultura condivide vignetta omofoba: Pd chiede le dimissioni
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Mercoledì 12 Maggio 2021, 18:07 - Ultimo aggiornamento: 18:15

Bufera sull'assessore alla cultura di Scafati Alessandro Arpaia, il politico ha condiviso una vignetta che ritrae un bambino adottato da una coppia omosessuale, in occasione della festa della mamma, che chiede ai suoi genitori a quale dei due deve fare gli auguri. Nel post, l'assessore aggiunge: «Stop Ddl Zan».  Alessandro Arpaia oltre a essere assessore alla Cultura del Comune di Scafati è anche il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia e amico di lunga data del sindaco Cristoforo Salvati. L'assessore si è giustificato sui social dicendo di ritenere la vignetta più intelligente. 

Pubblicato da Alessandro Roberto Arpaia su Lunedì 10 maggio 2021

Il post di Arpaia ha scatenato le ire del centrosinistra. Michele Grimaldi, segretario cittadino del Pd capogruppo di Democratici e progressisti, ha accusato di omofobia l'assessore: «Quando leggi che l’assessore alla Cultura della tua città pubblica un post del genere, la prima reazione è di rabbia.

Ma noi non siamo come loro. Il sentimento cede il passo all’umana pietà: bisogna esser tanto infelici per condividere tanto odio, tanta intolleranza e tanta violenza». Grimaldi ha condannato la strumentalizzazione dei bambini presente nella vignetta e ha invitato il sindato a revocare la delefa di assessore alla Cultura: «Una città aperta e libera come Scafati non può tollerare oltre». L'assessore alla Cultura non si è fatto attendere e ha detto che non si dimetterà dal suo ruolo istituzionale: «Rimango fermo nelle mie idee e difendo il mio pensiero. Non mi faccio strumentalizzare né tantomeno manovrare da nessuno: se questo significa esser estremista sono estremista».

Quando leggi l'assessore alla cultura della tua città pubblicare un post del genere, la prima reazione è la rabbia. Ma...

Pubblicato da Michele Grimaldi su Lunedì 10 maggio 2021

Le polemiche non si placano neanche sui social dove Arpaia replica ai contestatori su Facebook confermando il suo pensiero. Interrogato sulla vicenda Alessandro Arpaia chiarisce di non aver nulla contro le coppie omosessuali ma ribadisce che «un bambino deve vivere in una famiglia formata da un padre, un uomo, ed una madre, una donna» affermando che esistono studi a sostegno delle teorie che difende. 

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