Turismo, le regole su spostamenti tamponi e quarantena per i viaggi all'estero (in attesa del green pass vaccinale)

Vacanze, le regole su spostamenti tamponi e quarantena per i viaggi all'estero (in attesa del green passe vaccinale)
di Francesco Padoa
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Mercoledì 5 Maggio 2021, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 22:32

Vacanzieri più ottimisti e felici grazie ai vaccini. E viaggi prima priorità appena sarà passata la pandemia. Anche perché, con l'appropinquarsi dell'estate, la voglia di partire sta diventando esponenziale. Ma già si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel e si rafforzano speranza e desiderio di scoprire il mondo. E letteralmente "esplode" dentro tutti noi la voglia di vacanza, e di viaggiare. Non resistiamo più, chiusi tra le mura delle nostre case, limitati nei confini delle nostre città o al massimo delle nostre regioni o del nostro Paese. Il semaforo verde, per tornare a muoversi senza troppe limitazioni, anche all'estero, sta per accendersi. 

 

Rilanciare il turismo internazionale -  «È tempo di rilanciare il turismo», ha detto la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen. Dato l'impatto positivo delle immunizzazioni, l'esecutivo comunitario ha proposto di permettere l'ingresso nell'Unione per motivi non essenziali non solo a chi proviene da Paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a quanti hanno ricevuto entrambe le dosi di uno dei vaccini autorizzati dall'Ema o dall'elenco dell'Oms (non sono inclusi il cinese Sinovac e il russo Sputnik). In sostanza Bruxelles propone che le cancellerie dell'Unione revochino le restrizioni sui viaggi turistici per le persone vaccinate da almeno 14 giorni prima del loro arrivo.

Le capitali potranno tuttavia richiedere un test negativo all'ingresso, ed eventualmente un periodo di quarantena. Ma Bruxelles immagina di dare il via libera anche al turismo, indipendentemente dallo stato di vaccinazione individuale, da quei Paesi con una buona situazione epidemiologica. Attualmente la lista del Consiglio ne contempla sette: Australia, Nuova Zelanda, Ruanda, Singapore, Corea del Sud, Thailandia e Cina. L'obiettivo è ampliare l'elenco con una revisione dello stesso ogni due settimane: candidati a potervi rientrare sono Israele, Usa e Regno Unito.

Le regole in vigore fino al "green pass" - Frontiere vicine all'apertura anche per motivi non essenziali dunque. Ma gli italiani dove potranno andare? Quali sono le regole da seguire in attesa che arrivi (a giugno) il tanto sospirato green pass europeo? Chi proprio non resiste più e non vuole aspettare il lasciapassare vaccinale e vuole organizzare un viaggio nei prossimi giorni/settimane, deve sapere che al momento attuale il Governo italiano consente i viaggi per turismo fuori dai confini nazionali da/verso i Paesi Ue e Schengen. Ecco i Paesi dell’Elenco C in cui si può andare senza necessità di motivi comprovati: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco e Israele. 

Dove è comunque vietato andare - Nell’elenco di Paesi dove si può andare senza motivi comprovati di lavoro o necessità, quindi si può partire per vacanza, troviamo anche: Australia Nuova Zelanda Repubblica di Corea Singapore Thailandia. Questi Stati fanno parte dell’elenco D, per i quali la normativa prevede l’autocertificazione, il test molecolare o antigenico da fare entro 48 ore prima e la quarantena di 14 giorni. Per i Paesi dell’elenco E, in cui rientra anche il Giappone, ossia da/verso il resto del mondo, sono consentiti gli spostamenti da/verso l’Italia solo in presenza di precise motivazioni quali lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non sono ammessi viaggi per turismo. Restano invece chiusi i confini di Brasile e Stati Uniti: vietato l’ingresso negli USA per chi nei 14 giorni precedenti sia stato in un Paese dell’Area Schengen (Italia compresa), in Regno Unito, Brasile, Irlanda, Cina, Sud Africa e Iran.

Tornando in Italia da una vacanza all'estero - Dal 30 marzo (e fino al 15 maggio o probabilmente all'arrivo del green pass), oltre all’obbligo di sottoporsi a tampone nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Italia, vige la regola per cui chi torna in Italia da un viaggio all’estero in Europa per turismo deve mettersi in isolamento fiduciario per 5 giorni, al termine del quale deve fare un secondo tampone (antigenico o molecolare) di “fine quarantena”. La regola del doppio tampone e della quarantena di 5 giorni al rientro è prevista per chi ha soggiornato o è transitato nei 14 giorni precedenti in uno di questi Paesi: Austria, Israele, Regno Unito, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi, Bassi, (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo, (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco e Israele. 

Dove informarsi per non correre rischi - Lo scacchiere delle regole europee e mondiali è così variegato, che per scegliere una destinazione bisogna fare uno studio molto scrupoloso per non trovarsi poi in difficoltà. Ogni giorno i vari Paesi cambiano regole e date, quindi è fondamentale informarsi e aggiornarsi. Per conoscere nei particolari regole, divieti e obblighi Paese per Paese, oltre al consueto punto di riferimento offerto dal sito Viaggiare Sicuri, realizzato dal Ministero degli Affari Esteri (www.viaggiaresicuri.it), ottima è anche la guida fornita dal Touring Club che sul suo sito offre una dettagliatissima spiegazione per Paese di tutte le regole da seguire (https://www.touringclub.it/viaggiare/coronavirus-e-viaggi-dove-non-possono-andare-gli-italiani). È vero, per esempio, che la normativa italiana consente gli spostamenti da/per i Paesi dell’elenco C e dell’elenco D senza obbligo di motivazione e verso San Marino e Città del Vaticano senza limitazioni, ma ciò non implica che questi Stati non possano porre limiti all’ingresso per i turisti italiani. Anzi, come chiarisce il sito "Viaggiare Sicuri”, è sempre possibile che questi Paesi prevedano regole all’ingresso, come tampone obbligatorio o quarantena, o anche che decidano di blindare i confini. Insomma, viaggi dall’Italia all’estero sì, ma non è detto che si possa davvero partire per il Paese in cui vorremmo andare in vacanza.

Le destinazioni possibili... Anzi no! - Per esempio gli italiani non potrebbero andare in Portogallo, che pur facendo parte della Ue, ammette l’ingresso o il transito solamente per viaggi essenziali e non per turismo. Un altro caso di Paese in cui per il Dpcm sarebbe consentito fare le vacanze ma in realtà non è possibile è la Nuova Zelanda, le cui frontiere continuano a essere chiuse tranne che per i cittadini neozelandesi e gli stranieri residenti permanenti, che comunque devono rispettare 2 settimane di quarantena obbligatoria in strutture gestite dal governo locale. Idem l’Australia, che fino al 17 giugno ha imposto la chiusura dei confini internazionali sia in ingresso che in uscita, non solo per i viaggiatori e gli stranieri residenti permanenti ma anche per i cittadini australiani. Si può andare alle Seychelles dall’Italia? Una meta molto ambita per le prossime vacanze sono le isole dell'Oceano Indiano, che grazie a una efficace campagna di vaccinazione hanno deciso di riaprire al turismo internazionale senza quarantena, ma solo presentando un certificato di vaccinazione o di test Covid negativo. Ma anche se i collegamenti internazionali con le Seychelles sono attivi, la legislazione italiana al momento non consente viaggi per turismo alle Seychelles e ai Paesi dell’elenco E. Le regole prevedono che i viaggiatori provenienti dall’Italia per comprovati motivi debbano effettuare un test molecolare non oltre le 72 ore dalla partenza e compilare la “richiesta di autorizzazione medica di viaggio” che si trova sul sito del governo delle Seychelles. La procedura per l’emissione dell’Autorizzazione Medica di Viaggio comporta il pagamento di una commissione di 45 € per ciascun viaggiatore straniero adulto e di 6,30 € per bambini sotto i 12 anni. Per i primi 10 giorni di permanenza nel Paese, i viaggiatori provenienti dall’Italia potranno alloggiare solamente all’interno di strutture alberghiere autorizzate dalle quali non potranno allontanarsi e dove saranno condotti direttamente dall’aeroporto all’arrivo e solamente con mezzi autorizzati. Al termine dei primi 5 giorni, i viaggiatori saranno sottoposti gratuitamente a tampone: anche se negativi, potranno liberamente circolare nel Paese solo al termine dei 10 giorni dall’arrivo; se positivi saranno posti in isolamento fino al recupero dall’infezione.

 

Pandemia, catastrofe per il turismo - Comunque, anche se al rallentatore e superando ostacoli burocratici, si cerca di ripartire. E' un obbligo ripartire, perché dopo la grande crisi del 2020 il turismo mondiale conta i danni con il 73% degli arrivi internazionali in meno e 62 milioni di posti lavoro persi a livello globale, che rappresentano un calo del 18,5%, con una prospettiva che rimane altamente incerta. Ma il peggio dovrebbe essere passato e si traccia la rotta per il futuro in una chiave più sostenibile, inclusiva e in grado di garantire una mobilità internazionale sicura. È questo in estrema sintesi il quadro emerso dalla prima ministeriale del G20, sotto la Presidenza italiana, dedicata al turismo che ha varato le "Roma G20 guidelines", le linee guida per il turismo globale. Sette sono le aree di intervento: Mobilità Sicura, Gestione delle Crisi, Resilienza, Inclusione, Trasformazione Verde, Transizione Digitale, Investimenti e Infrastrutture.

Nuovo modo di viaggiare in sicurezza
E per i ministri del G20 infatti bisogna imparare dall'esperienza della pandemia e dare priorità a un'agenda per lo sviluppo sostenibile nel guidare il turismo futuro, secondo quanto si legge nel documento finale laddove si riconosce che «la crisi rappresenta un'opportunità per ripensare il turismo per il futuro, che le misure messe in atto oggi possono plasmare un settore turistico più resiliente, sostenibile e inclusivo e che tali misure dovrebbero cercare di ripristinare la fiducia nei viaggi e nel turismo e consentire la ripresa economica». Già perché la priorità numero uno è proprio quella: garantire una mobilità sicura, fondamentale per ripristinare la fiducia nei confronti del turismo internazionale e per l'economia in generale. Servono regole chiare e semplici per garantire che i turisti possano viaggiare in sicurezza anche attraverso il green pass europeo che sarà pronto a partire dalla seconda metà di giugno.

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