Coronavirus e viaggi, regole per entrare in Italia: da quarantena a autodichiarazione

Coronavirus e viaggi, le regole per entrare in italia: da quarantena a autodichiarazione
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Venerdì 10 Luglio 2020, 19:19 - Ultimo aggiornamento: 20:36

Autodichiarazione, blocco degli ingressi in Italia da 13 Paesi, no ad arrivi da paesi extra Schengen, fatte salvo comprovate esigenze e casi particolari. Sorveglianza e quarantena per chi ha soggiornato in un paese fuori della lista di quelli consentiti. Tra divieti ed eccezioni, arrivare in Italia dall'estero richiede un attento studio di una normativa, in rapida evoluzione. Innanzitutto, chiunque entri in Italia da qualsiasi località estera è tenuto a consegnare al vettore o alle forze di polizia in caso di controlli un'autodichiarazione per giustificare lo spostamento, secondo il modello scaricabile dal sito del Ministero degli Esteri. Vi sono poi diversi obblighi e divieti a seconda dei paesi di provenienza.

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Sono consentiti, per qualsiasi ragione e senza obbligo di isolamento domiciliare, gli ingressi dagli Stati membri dell'Unione Europea, Stati parte dell'accordo di Schengen, Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Città del Vaticano. Tuttavia, per coloro che entrano in Italia da qualsiasi Stato estero anche dell'Ue, ma hanno soggiornato nei 14 giorni precedenti in un paese fuori della lista di quelli consentiti, è previsto l'obbligo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario domiciliare. Vige fino al 14 luglio il divieto di ingresso in Italia alle persone che abbiano soggiornato o sono transitate, in uno di questi 13 Paesi a rischio: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana. Ne sono, però, esclusi cittadini europei con residenza in Italia.

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Per chi arriva da Paesi extra Schengen, o comunque non inclusi nel primo gruppo, l'ingresso in Italia NON è consentito, salvo alcune eccezioni, ovvero comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, motivi di salute, ragioni di studio. Tuttavia, non sono tenuti a specificare alcuna motivazione i cittadini di 14 Paesi extraeuropei (Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Rwanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay) e i cittadini di Stati terzi soggiornanti di lungo periodo.

In tutti questi casi, chi rientra in Italia dovrà comunicare l'ingresso nel territorio all'azienda sanitaria competente e dovrà rispettare l'obbligo di sorveglianza sanitaria e di isolamento domiciliare. A proposito di isolamento, si legge sul sito della Farnesina, «dura 14 giorni e inizia immediatamente dopo l'ingresso in Italia». È consentito solo fare, nel «minore tempo possibile», il percorso per recarsi a casa ma senza utilizzare il trasporto pubblico. Anche su questo ci sono delle eccezioni, ovvero categorie di cittadini che, pur provenendo da paesi che lo richiederebbero, non hanno l'obbligo di quarantena all'ingresso: tra questi, il personale sanitario, quello dei mezzi di trasporto e i funzionari dell'Ue. Vi sono poi una serie di raccomandazioni per chi entra in Italia, ricorda il Ministero della Salute. Oltre a mantenere una distanza tra persone di almeno 1 metro, applicare le misure di prevenzione igienico sanitaria, usare mascherine nei luoghi pubblici al chiuso ed evitare assembramenti, si consiglia di tenere un diario di viaggio con luoghi visitati e persone frequentate o scaricare la App Immuni.
 

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