Viadotto crollato, il vigilante eroe: sono andato incontro alle auto urlando: fermatevi

Viadotto crollato, il vigilante eroe: sono andato incontro alle auto urlando: fermatevi
di Valeria Arnaldi e Francesco Malfetano
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Lunedì 25 Novembre 2019, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 22:34

«È franata la terra», dice l'eroe di questo pomeriggio da incubo che ha portato al crollo del tratto del viadotto dell'autostrada A6, Torino-Savona, all'altezza Madonna del Monte. «Ero in fase di sorpasso, ho visto una persona che si sbracciava e ho pensato avesse qualche malore. Poi mi sono girato e ho visto tutto nero, il viadotto non c'era più - racconta Daniele Cassol 56 anni, vigilante - Dietro di me arrivavano le auto, anche un pullman con decine di persone. Gli sono andato incontro, urlando e sbracciando. Fermatevi, c'è il baratro».

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Così è stata sventata la strage. Ma c'è anche un camionista salvo per miracolo, l'ultimo a oltrepassare il viadotto prima che crollasse: «Ho sentito l'asfalto cedere sotto le ruote - racconta - ho avuto la netta sensazione che stesse andando giù. La paura è stata tremenda. Ho premuto il piede sull'acceleratore per allontanarmi. Quando mi sono fermato, guardandomi alle spalle, ho capito cosa era successo. Sono salvo per miracolo». Dopo il cedimento, si è seduto in terra, la testa tra le mani, sconvolto, senza riuscire a dire altro se non il terrore provato. Il crollo ha risvegliato in molti la memoria di un incubo: la tragedia del Ponte Morandi. «Abbiamo sentito un botto hanno riferito i primi testimoni - e abbiamo visto che il ponte dell'autostrada non c'era più. Ovviamente abbiamo pensato subito a un nuovo ponte Morandi». Stesso pensiero per Maria José Cagnà, a bordo di una delle primissime auto ferme sulla voragine: «Ho pensato immediatamente al ponte di Genova, ero sconvolta, non riuscivo neppure a tornare in auto quando andava spostata, non mi allontanavo di un passo da mio marito e mio figlio. Quello che mostra la tv non è niente rispetto a quello che si vede sul posto. Quando siamo arrivati, il crollo era appena avvenuto. È stato scioccante. Erano circa le 14, ho iniziato a riprendermi in serata, arrivata a casa».
 

 


IL PRIMO VIDEO
Maria Josè è la moglie di Fabio Spano che ha pubblicato on line il primo video dell'accaduto: «Eravamo ospiti a casa di nostro figlio. Sabato notte siamo scappati per un crollo dovuto a una frana. Ho portato via anche una signora ottantenne che vive al piano di sotto nel timore di altri cedimenti. Il giorno dopo volevamo tornare per prendere il gatto e verificare che la costruzione fosse in sicurezza, i carabinieri ci hanno detto che l'unico modo per raggiungere la zona era l'autostrada. All'improvviso abbiamo visto una persona sbracciarsi e dall'altra parte del baratro, il camionista spaventatissimo. In una situazione del genere, non realizzi subito l'accaduto. Ti guardi intorno e cerchi di capire se qualcuno va aiutato. Poi, progressivamente comprendi. È venuto giù un intero costone di montagna, si è portato via la strada. Non si riusciva neppure a vedere se c'erano persone o mezzi coinvolti. Ho ripensato al Ponte Morandi, e lì a contatto con il pericolo mi sono detto: siamo vivi, conta questo».
Sul viadotto c'era pure Bea, che ha affidato la sua memoria ai social: «C'ero anche io oggi sull'autostrada Savona-Torino. Se passavo pochi attimi prima venivo giù con il pezzo di viadotto. Ero 6 macchine dopo da dov'è crollato il pezzo. Sono stati attimi di terrore puro. Ringrazio il cielo di essere ancora qui. Viva». Nei video si vedono persone che si sporgono sulla voragine. Le voci si alternano. «Attenzione che qua viene giù tutto». «Ci sono auto coinvolte?», «Sono andato fin là e non ho visto nessuno», «È caduto un pezzo di viadotto, mio Dio», «La tragedia si ripete». Si sente qualcuno piangere per lo spavento.
 


SOCCORSI IMMEDIATI
I soccorsi sono stati immediati. «Sono arrivati vigili del fuoco e volontari, alcune imprese hanno aiutato a liberare la strada - dichiara Spano - sono stati tutti bravissimi. Alcuni dei vigili del fuoco erano intervenuti anche sul Ponte Morandi. Si sono calati nel vuoto, legati a corde, per verificare se ci fossero auto coinvolte. La paura è ancora forte».
Valeria Arnaldi
Francesco Malfetano
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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