Venezia, corre in auto per salvare l'amico che voleva suicidarsi, poi lo schianto: la tragica morte di Davide

Venezia, corre in auto per salvare l'amico che voleva suicidarsi, poi lo schianto: la tragica morte di Davide
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Lunedì 11 Novembre 2019, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 13:47

Stavano guidando a tutta velocità per soccorre un amico che voleva suicidarsi quando hanno perso il controllo dell'auto che ha sbandato finendo in un fossato. Alla guida una 25enne, giovane volontaria della Croce Rossa, e al suo fianco Davide Zavattin, 38enne artigiano e vigile del fuoco ausiliario di Cinto Coamaggiore, un piccolo comune italiano di 3 209 abitanti della città metropolitana di Venezia. La ragazza è stata estratta viva, ma Davide non ce l'ha fatta, morendo schiacciato dalle lamiere dell'auto. I tragico incidente si è consumato ieri verso le 18 alle porte del paese.

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Tutto è ancora da chiarire, anche perché non ci sono testimoni del terrificante schianto, ma secondo il racconto della ragazza, M.D. di Summaga di Portogruaro, figlia di un noto imprenditore edile, i due stavano percorrendo via Venezia per soccorrere un loro amico che si sarebbe voluto suicidare. Ed è per questo motivo che i due giovani si sono messi in auto di tutta fretta. Davide, che oltre a lavorare il marmo nell'azienda del padre, è stato anche un vigile del fuoco ausiliario, con il suo spirito altruista si è fatto avanti e ha voluto accompagnare la ragazza.
 

Tanti i messaggi di dolore arrivati sui social per Davide. Il 5 novembre scorso sul suo profilo Facebook, dopo la tragedia dei pompieri morti nell'esplosione della cascina nei pressi di Alessandria, il 31enne aveva scritto: «Io da vigile del fuoco oggi e un giorno di dolore per tutto il corpo. Tre colleghi hanno perso la vita alla fine per fare il proprio mestiere che sicuramente erano fieri di farlo e mettevano al servizio per le persone. Condoglianze alle famiglie e un riposo alle vittime. Fiero di essere un vigile del fuoco».


«Un ragazzo con un grande cuore, sempre sorridente, allegro e disponibile. Entrato a far parte del gruppo da qualche anno ci ha lasciati così, lasciando un vuoto all'interno di quel capannone, ma resterà sempre presente nei nostri cuori», si legge in uno dei post a lui dedicati.
Indagini in corso da parte delle forze dell'ordine per cercare di ricostruire l'esatta dinamica di quanto successo. 

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