«Questo è il risultato della scelta di Zaia di affidarsi a persone che dicono che il virus è morto. E intanto gli ospedali tornano a riempirsi» scuote la testa il professore Andrea Crisanti. Ancora non lo dice, ma è pronto a dimettersi dal Comitato tecnico scientifico della Regione Veneto. Sì, proprio Crisanti che con Luca Zaia, per mesi, era stato indicato come il fautore di un modello di successo. Cosa sta succedendo? Prendiamo gli ultimi tre giorni: giovedì 29 nuovi casi positivi, venerdì 55, ieri 34. Soprattutto: l'indice di trasmissione Rt, come certificato venerdì dalla cabina di regia del Ministero della Salute, è il più alto di Italia, a 1,6 (il livello critico è 1).
Andrea Crisanti diffonde i messaggi che si scambiò con Zaia: «Libero di farlo, sono miei»
ERRORI
Scusi, professor Crisanti, ma il Veneto non era l'esempio da seguire? «Sa cosa è successo? C'è stato un cambio totale di politica della Regione. Da quando ho avuto quelle polemiche con Zaia, tutto è cambiato. Non dimentichi che due dei principali consiglieri del presidente sono tra coloro che hanno detto che il virus è morto. Tutto questo ha delle conseguenze, indirizza scelte, comportamenti». Nel Veneto la politica delle riaperture è stata tra le più aggressive. «A un certo punto - riflette a voce alta Crisanti - le esigenze politiche hanno prevalso sulle indicazioni della scienza. Era necessaria una comunicazione che invitasse a prudenza e responsabilità. Invece, ci sono stati solo segnali contraddittori: apriamo, non apriamo, è finito tutto, il virus è morto». Anche il Veneto paga un conto salato ai casi di importazione. Non c'è stata una certa disattenzione su questo fronte? «Il 30 marzo avevo scritto alla Regione evidenziando la necessità di monitorare le comunità dei richiedenti asilo. Su questa cosa non ho mai ricevuto risposta». Il Veneto era l'esempio luminoso del contact tracing, dei tamponi di massa ma mirati.
Covid, il virologo Crisanti: «Fare il tampone a tutti i migranti appena sbarcano»
Zangrillo: «L'emergenza Covid è finita da due mesi. Basta panico e morte sociale»
Virus Veneto, il virologo Crisanti verso l'addio a Zaia: «Si affida a chi dice che il virus è morto»

di Mauro Evangelisti
5 Minuti di Lettura
Domenica 19 Luglio 2020, 08:05
- Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 08:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout