La variante inglese corre: «Colpito un infetto su 5». Brusaferro: «Presto diventerà prevalente»

La variante inglese corre: «Colpito un infetto su 5». Brusaferro: «Presto diventerà prevalente»
di Mauro Evangelisti e Cristiana Mangani
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Sabato 13 Febbraio 2021, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 07:33

La presenza delle varianti del coronavirus, soprattutto quella inglese, che si trasmettono a una velocità sostenuta, non consente distrazioni. Anzi, il report settimanale della cabina di regia (Istituto superiore di sanità e Ministero della Salute) avverte: «In questa fase delicata dell'epidemia, con una circolazione diffusa di varianti virali a maggiore trasmissibilità, si confermano segnali di contro-tendenza nell'evoluzione epidemiologica che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente rafforzate/innalzate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale». Chiaro, no? Ci aspettiamo un aumento della diffusione del virus a causa delle varianti, dobbiamo rendere più rigorosi i provvedimenti di contenimento.

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CINEMA E TEATRI
Niente spostamenti tra Regioni almeno fino al 25 febbraio: l'Rt medio in tutta Italia è in risalita, e il Consiglio dei ministri uscente ha disposto il prolungamento del divieto. Le varianti e la risalita dei contagi continuano a preoccupare, tanto che il Comitato tecnico scientifico non è d'accordo a dare l'ok alla riapertura di cinema, teatri e ristoranti negli orari serali.
Gli esperti, poi, sembrano essere poco convinti sulla possibilità che si torni a sciare. «Pericoloso far ripartire lo sci», dicono. Tutto questo mentre i titolari degli impianti si stanno preparando a riaprire mettendo a punto un piano di sicurezza che prevede mascherine, ingressi limitati e distanziamento. Il testo del provvedimento non prevede, almeno al momento, la proroga fino al 5 marzo, quando scadranno le altre misure anti-Covid. Anche se è ancora possibile che il nuovo governo prenda una decisione diversa. Inizialmente doveva essere un provvedimento ponte di una settimana, poi si era ipotizzato di andare fino al 5 marzo «per uniformare le scadenze dei divieti». Alla fine si è trovata la soluzione che consentisse al nuovo governo, guidato da Mario Draghi, di decidere prima della scadenza del Dpcm, che è appunto fissata al 5 marzo. Il governo uscente ha invece deciso di non prorogare il divieto di apertura degli impianti da sci e dunque il via libera rimane fissato al 15 febbraio nelle regioni gialle. Se si va in albergo si dovrà rimanere nella propria regione, se invece si ha una seconda casa si potrà raggiungerla anche se si trova in zona arancione o rossa.
Cambiano i colori delle Regioni: Toscana in arancione da domani, Umbria verso la zona rossa, mentre Valle d'Aosta e Sardegna potrebbero raggiungere la tanto agognata zona bianca.

Passa la linea dei ministri Roberto Speranza (confermato) e Francesco Boccia (che finisce la sua esperienza al governo) che negli ultimi giorni hanno gestito l'emergenza mettendo in guardia dai rischi di un allentamento, soprattutto per la presenza delle varianti e perché coincide con la riapertura degli impianti sciistici. Supportati da un documento firmato dai governatori che va proprio in questa direzione.

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SCADENZA
Così si è scelto di allineare le restrizioni fino alla scadenza del Dpcm, anche perché l'Rt medio nazionale sale ma resta ancora sotto 1, cioè la soglia considerata critica: 0,95 contro lo 0,84 della scorsa settimana e pure di quella precedente. Per gli esperti un segnale di forte rischio per la possibilità di una nuova ondata di contagi. Toscana, Provincia di Trento, Abruzzo e Liguria passano da domani in arancione. E si aggiungono a Umbria e provincia di Bolzano che poi sono state messe in rosso in tutto e in parte. La Sicilia diventa gialla da lunedì.


SPORT
Una valutazione dovrà essere fatta anche per lo sport. Gli esperti hanno suggerito una ripartenza graduale che prevede nella prima fase soltanto le lezioni individuali (con una distanza minima di due metri in palestra e 10 metri quadri in piscina) per poi passare quando i numeri dei nuovi contagiati saranno drasticamente diminuiti agli sport di squadra e infine a quelli da contatto.
A livello regionale, hanno l'indice di trasmissione sopra al valore critico di 1, Abruzzo (1,22), Basilicata (1,22), Liguria (1,08), Molise (1,09), Bolzano (1,25), Trento (1,20), Puglia (1,05), Toscana (1,1), Umbria (1,20). Il Lazio si salva per un pelo (0,96), mentre la Campania è a 0,8 perché la crescita dei casi non è stata ancora registrata dall'Rt. Bene il Veneto (0,71).


IL REPORT
Ma il report della cabina di regia di ieri ha insistito soprattutto sul nodo delle varianti. Primo dato, fornito dall'Istituto superiore di sanità: «A livello nazionale la stima di prevalenza della cosiddetta variante inglese del virus Sars-CoV-2 è pari a 17,8 per cento». Dall'indagine realizzata emerge che «i campioni analizzati sono stati in totale 852 per 82 laboratori, provenienti da 16 regioni e province autonome, ripartiti in base alla popolazione. Il risultato medio è in linea con quello di altre survey condotte in Europa. E ci dice che in Italia, così come nel resto della Ue (in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania del 30%), c'è una circolazione sostenuta della variante, che - sottolinea Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss - probabilmente è destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi».

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