«Ho parlato con il mio giudice, sta vivendo un momento di grande travaglio interiore dopo la morte di quella ragazza, mi ha detto: 'non potevo fare niente di diversò». Lo afferma Nunzio Sarpietro, il presidente dell'Ufficio gip di Catania, commentando la decisione del gip che il 12 giugno scorso rimise in libertà l'uomo che domenica notte ha ucciso Vanessa Zappalà, imponendogli solo un divieto di avvicinamento all'ex fidanzata. «Non lo avremmo fermato comunque. Ha visto che fine ha fatto? Si è suicidato. Era risoluto. Solo il carcere l'avrebbe fermato. Ma per le norme che abbiamo, dare il carcere a uno stalker è abbastanza difficile - spiega Sarpietro - il giudice mi ha detto che c'era stata una riappacificazione fra i due. C'erano dunque elementi contrastanti».
Uccide l'ex davanti agli amici, chi era Antonino Sciuto l'omicida trovato morto suicida
La frase incriminata
Quanto alla frase che l'uomo avrebbe detto all'ex, 'ti prendo a colpi di pistola, Sarpietro spiega: «Una cosa sono le parole, una cosa i fatti.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout