Ucciso e fatto a pezzi, moglie arrestata: albanese di 72 anni venne ripescato nel canale Adigetto a Rovigo

A uccidere l'uomo, stando alle accuse, e sbarazzarsi dei poveri resti è stata la moglie. E per questo proprio oggi la donna è stata arrestata

Rovigo, risolto il giallo del cadavere in un borsone nel Po: è di un uomo fatto a pezzi dalla moglie
di Nicola Pinna
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Lunedì 29 Agosto 2022, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 06:23

C'era un corpo in un saccone che galleggiava e che trasportava un corpo smembrato in quel canale che quest'estate ha fatto i conti con gli effetti della siccità. Era il giallo dell'estate, in Veneto. Quel pacco dell'orrore era venuto a galla a luglio, in provincia di Rovigo, nel canale Adigetto, un corso d'acqua che si stacca dall'Adige e che viene usato per l'irrigazione. I primi a notarlo erano stati alcuni tecnici. All'interno c'era qualcosa che gli operai non potevano immaginare: un cadavere sezionato, quasi in stato di decomposizione. Il morto, è stato accertato in queste settimane, era quello del muratore 71enne di origini albanesi, Shefki Kurti, residente con la moglie a Badia Polesine.

La confessione della moglie

Avrebbe confessato il delitto Nadire Kurti, la moglie del cittadino albanese il cui cadavere fatto a pezzi era stato trovato nelle acque del canale Adigetto a fine luglio in provincia di Rovigo.

Secondo quanto riferito dai Carabinieri, che hanno eseguito l'ordine di custodia cautelare nei suoi confronti sabato scorso, la donna si trova ora piantonata nel Reparto di Psichiatria dell'ospedale di Rovigo. La Procura rodigina disporrà anche alcuni accertamenti per accertare il suo stato mentale. Era stata la famiglia di Kurti - la coppia ha due figli adulti - a formalizzare la denuncia di scomparsa domenica 24 luglio, giorno in cui era stato segnalato un litigio tra l'uomo e la moglie. Il ritrovamento dei pezzi del corpo è avvenuto tra il 28 e il 31 luglio scorsi.

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Corpo in un borsone, le indagini

Lanciato l'allarme erano iniziate le indagini. Gli accertamenti dei carabinieri sono partiti dalle persone scomparse nella zona ma ora si è scoperta la verità: i resti di quel corpo appartenevano a un uomo che ora ha nome e cognome ma c'è di più. A uccidere l'uomo, stando alle accuse, e sbarazzarsi dei poveri resti è stata la moglie. E per questo proprio oggi la donna è stata arrestata.

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L'accusa

Per il momento tutto resta coperto dal solito, e più rigido del solito, segreto. Ma quello che è certo è che la moglie dell'uomo fatto a pezzi e buttato nel fiume è accusata di omicidio volontario aggravato. In questi mesi le indagini hanno consentito di appurare da quanto tempo fosse in acqua quel sacco, che percorso abbia fatto e in che modo sia stato smembrato il corpo.

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