Riccardo e Francesco, all'epoca di 20 e 22 anni, interrogati e fermati nell'agosto del 2015, finirono in carcere e poi ai domiciliari. La turista americana, durante la fase delle indagini, diede la sua disponibilità a tornare in Italia per l’incidente probatorio fissato davanti al gip di Torre Annunziata. I due giovani si erano difesi in Tribunale, negando le accuse mosse da E. J., la giovane newyorkése che si trovava in Italia insieme ad un'amica, quest'ultima tra le testi di accusa di quella terribile notte in discoteca. Una brutta storia quella con al centro i due giovani che avrebbero raccontato ai magistrati di una «occasione» di sesso consenziente dopo una serie di effusioni. Sullo sfondo della vicenda emerse anche un rimpallo di accuse tra l'amica della vittima, il personale del locale, il barman e la security: la giovane americana avebbe spiegato di aver chiesto aiuto a vuoto, di essere stata inascoltata mentre gli addetti avevano riferito di aver visto una turista ubriaca.
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