Turismo, critiche da Federalberghi a Confesercenti: «Il decreto Rlancio non basta»

Turismo, critiche da Federalberghi a Confesercenti: «Il decreto Rlancio non basta»
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Giovedì 14 Maggio 2020, 15:38

Il Dl Rilancio non riuscirà a rilanciare il turismo, anche se c'è apprezzamento per gli sforzi del ministro Dario Franceschini e si comprende che la «coperta» a disposizione era piuttosto corta. Ne sono convinti associazioni e operatori del turimo. «Meglio di come pensavamo ma per il rilancio del turismo ancora non basta. Ci sono provvedimenti specifici (come l'Imu che è una boccata d'ossigeno per le aziende oppure gli affitti degli alberghi) ma quello che noi contestiamo è che non si faccia una graduatoria di gravità dei settori e si continuino a fare dei provvedimenti erga omnes che sono sufficienti per alcuni settori che riprenderanno molto più rapidamente ma che non sono assolutamente insufficienti per settori come il nostro la cui coda della crisi sarà molto ma molto più lunga» dice il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca.

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«Se domani mattina un negozio apre, qualcuno andrà a comprare. Se domani mattina gli alberghi aprono ma le frontiere sono chiuse, i turisti continueranno a non venire» aggiunge. Sul bonus vacanze Bocca dice: «L'ho detto e ribadito anche a Franceschini. Il bonus vacanze non serve al rilancio del turismo ma davvero spero di sbagliarmi. Ci hanno messo più di due miliardi e secondo me metterli su lì e non sulle imprese per me non ha senso». «Capiamo anche a un certo punto - spiega la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli - anche la posizione del ministro: ci sono 55 miliardi in ballo che non sono pochi ma per tutto che c'e da fare sono pochissimi. Per il turismo hanno ritagliato una cifra che potrebbe anche essere soddisfacente se non fosse che in realtà il modo in cui è stata utilizzata potrebbe non essere quello più efficace per le imprese».


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«Questo governo - sottolinea - ha l'esigenza di intervenire in modo diretto sulle persone mentre, a nostro avviso, è una visione un pò miope perché le imprese fanno ripartire l'economia e quindi creano a cascata benessere anche per le persone. L'aver voluto fare la punta di diamante delle misura attraverso in bonus vacanza che va a cadere sulle persone invece che sulle imprese ci potrebbe penalizzare. A questo punto bisognerà mettere in campo una campagna decisa di promozione che lo stesso governo si è impegnato a fare con 20 milioni di euro nello stesso decreto per sfruttare quanto più possibile questi due miliardi e trecentomila che lo Stato si è posto come tetto per il bonus vacanze». «Un decreto molto atteso dal quale ci aspettavamo una più consistente considerazione verso un comparto, quello turistico, maggiormente colpito dall'impatto dell'emergenza sanitaria ed economica» sottolinea Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti. «Per le imprese ricettive - spiega - l'onda lunga della crisi si protrarrà fino al prossimo anno, per questo chiediamo interventi più sostanziosi di liquidità immediata a fondo perduto, velocizzando al massimo la semplificazione dei procedimenti burocratici. La Francia oggi ha annunciato un piano Marshall per il turismo, serve subito uno choc positivo per un settore così strategico per l'economia del Paese e sostenere le imprese in questa crisi senza precedenti».

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