Truffe ai risparmiatori: tre dirigenti arrestati, indagato il manager del caso fondi Lega

Truffe ai risparmiatori: tre dirigenti arrestati, indagato il manager del caso fondi Lega
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Mercoledì 19 Dicembre 2018, 21:28
MILANO Tre dirigenti apicali della società Sofia Sgr spa, già commissariata da Bankitalia e in liquidazione, sono stati arrestati dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Milano per una truffa finanziaria ai danni di 117 clienti, che hanno perso complessivamente circa 6,5 milioni di euro. E tra i quattordici indagati per truffa e autoriciclaggio c’è anche il manager bergamasco Angelo Lazzari, già coinvolto in una delle due indagini sui 49 milioni della Lega a cui sta dando la caccia la procura di Genova.
ROGATORIA
Lazzari, cinquant’anni, nato a Sarnico (in provincia di Brescia), è al centro di una rogatoria in Lussemburgo effettuata dal pm del capoluogo ligure sui soldi del Carroccio. Dagli atti dell’inchiesta sulla Sofia, di cui è titolare la pm di Milano Bruna Albertini, Lazzari risulterebbe socio-amministratore di Arc Advisory Company, società di consulenza finanziaria costituita nel 2007 in Lussemburgo e che, stando agli accertamenti, controlla indirettamente Tre International Sa. Le obbligazioni di quest’ultima erano state oggetto di un investimento, poi dismesso, da parte di Sofia sgr. In carcere stamane è finito Marco Sturlese, brooker finanziario spezzino già arrestato in un’altra indagine, mentre Daniele Bevacqua e Luigi Capitani sono ai domiciliari. Gli investigatori della guardia di finanza hanno eseguito perquisizioni anche nei confronti di altri indagati a Milano e Roma.
LUSSEMBURGO E GIBILTERRA
L’inchiesta si è concentrata «su una complessa operazione finanziaria attraverso la quale 117 clienti», non informati della «rischiosità dell’investimento finanziario, si sono trovati nei propri portafogli gestiti da Sofia, obbligazioni Tre International Sa, quotate presso la Borsa di Vienna, per un complessivo di 4,4 milioni di euro». Obbligazioni, però, «di fatto non scambiate e prive di una quotazione». Tre International, a sua volta, avrebbe investito quei soldi dei clienti «sottoscrivendo le quote del fondo immobiliare chiuso riservato speculativo, denominato Sofia Reloaded Real Estate, per un valore superiore a quello reale, a causa della sopravvalutazione degli immobili conferiti nel fondo». E Sofia sgr, poi, «nell’ambito di un accordo illecito più ampio con gestori di Fondi lussemburghesi» ha «dismesso per intero l’investimento effettuato nelle obbligazioni Tre International Sa» con la «loro cessione ai fondi Lunezia Fund e Nesso Fund» con sede a Gibilterra, spiega la procura. La stessa Sofia sgr, infine, avrebbe acquistato, stando alle indagini, «i fondi della Sicav lussemburghese denominata Fenice», titoli che «venivano collocati nei portafogli dei clienti che ne ricevevano un danno pari all’importo investito», ossia 6,5 milioni di euro, data la «illiquidità di quei titoli e la messa in liquidazione di Fenice».
SUPER MULTA
Lo scorso settembre la Consob ha comminato a Sofia Sgr sanzioni complessive per 515 mila euro.
Secondo la commissione, gli amministratori, i manager e i soci hanno gestito in modo non rispettoso regole e norme a tutela dei clienti e dei patrimoni da loro affidati. Tra le irregolarità riscontrate, la trasmissione di ordini a condizioni meno favorevoli per i clienti oppure scelte d’investimento non improntate a correttezza e diligenza, né orientate al perseguimento del miglior interesse dei patrimoni gestiti.
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