Treno deragliato a Lodi: morti 2 macchinisti, 31 feriti. Verifiche su uno scambio in posizione non corretta. Sfiorata carneficina. S'indaga per disastro ferroviario e omicidio colposo

Treno deragliato a Lodi: morti 2 macchinisti, 31 feriti. Indagini su uno scambio «forse lasciato aperto». Sfiorata carneficina. Ritardi e cancellazioni
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Giovedì 6 Febbraio 2020, 07:22 - Ultimo aggiornamento: 17:03

Treno deragliato sulla linea Alta Velocità in provincia di Lodi. Il bilancio è di due morti e 31 feriti. L'incidente è avvenuto nei pressi di Ospedaletto Lodigiano: il treno 9595/9597 Milano-Salerno è deragliato e due vagoni si sono ribaltati. Le due vittime sono due ferrovieri. In un primo momento uno dei due risultava dispersoTutti feriti in modo non grave i passeggeri a bordo, oltre al personale viaggiante di Trenitalia. Il 9595/9597 Milano-Salerno è il primo treno del mattino, partito dalla stazione Centrale del capoluogo lombardo alle 5.10. Tra le cause dell'incidente protebbero esserci dei lavori di manutenzione in corso sui binari: ieri era stato sostituito un pezzo di uno scambioLa procura di Lodi ha aperto un'inchiesta per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime. Sospesa la circolazione sulla linea ad alta velocità Milano-Bologna, tutti i convogli sono stati instradati sulla linea convenzionale Milano-Piacenza, con ritardi fino a 60 minuti. «Le società coinvolte hanno già avviato una commissione d' inchiesta e danno la massima disponibilità agli organi competenti per collaborare»: lo ha detto l'ad di Rfi Maurizio Gentili ai giornalisti sul luogo del deragliamento del Frecciarossa. «Noi oggi - ha aggiunto - vogliamo esprimere grande vicinanza alle famiglie dei nostri due colleghi ferrovieri ai quali siamo molto vicini e a tutti i feriti, e ringraziare i soccorritori».

Il treno è «deragliato all'altezza di uno scambio che doveva essere posto in una certa posizione e così non era». È quanto ha detto il Procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro.


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IL BILANCIO
Le vittime sono Giuseppe Cicciù, di 51 anni, di Reggio Calabria, e Mario Di Cuonzo, di 59, originario di Capua (Caserta). «La prevenzione è da sempre l'arma migliore!»: è l'ultimo post su Facebook scritto nello scorso ottobre da Giuseppe.
Sarebbero stati sbalzati a circa 500 metri da dove è finita la corsa del treno i due macchinisti deceduti. A quella distanza sono infatti stati trovati i due corpi, uno con maggiore difficoltà.
 

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Per quanto riguarda i feriti, 4 sono ricoverati in codice giallo a Lodi (2), Cremona e Pavia, mentre 27 in codice verde negli ospedali di Lodi (8), Melegnano (4), Crema (3), Humanitas (3), Codogno (2), Piacenza (3) e Castel San Giovanni (4). «Straordinaria la capacità di intervento e di coordinamento dell'Azienda Regionale per l'Emergenza Urgenza (AREU) di Regione Lombardia - aggiunge l'assessore Gallera - che ha messo immediatamente in campo l'attività di Consolle Maxiemergenza, 2 elicotteri dotati di dispositivi per il volo notturno, 2 automediche, 12 ambulanze e 1 veicolo da 9 posti. Ringrazio tutti gli operatori e i volontari intervenuti con grande tempestività e professionalità». 

Sono state ore molto «concitate» per i medici del pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Lodi che hanno accolto quasi la metà dei feriti del Frecciarossa deragliato. A Lodi, è stato precisato, ne sono arrivati 10 - tra cui un capotreno e un addetto alle pulizie - mentre altri due sono stati accolti nel presidio di Codogno. «Nessuno è in pericolo di vita ma il loro stato emotivo è molto provato. Tutti si sono resi conto di ciò che è successo» ha riferito il responsabile del pronto soccorso di Lodi, Stefano Paglia, che ha fatto il punto insieme al direttore sanitario Gabriele Perotti. Il più grave «è un paziente con una frattura alla gamba che sarà dimesso a breve con una prognosi di 30 giorni e l'indicazione al rientro per un intervento chirurgico di tipo ortopedico, 3 saranno trattenuti ancora in osservazione, uno con una frattura sternale e costale ma senza lesione degli organi interni - con prognosi ancora non sciolta ma non riservata, gli altri sono già stati dimessi o saranno dimessi nelle prossime ore tutti con prognosi inferiori ai venti giorni» ha riferito Paglia. I feriti, ha aggiunto «sono arrivati tutti in condizioni complessivamente buone, la presa in carico è stata veloce. Sicuramente anche quelli illesi hanno vissuto un'esperienza molto traumatizzante che però non ha imposto per nessuno né il supporto psicologico, che abbiamo attivato, né interventi farmacologici. Tra loro c'è stata molta paura ma non c'è rabbia. Hanno raccontato di un deragliamento della motrice a 300 km orari, mentre gli altri vagoni sarebbero rimasti in asse».

L'ad di Rfi Maurizio Gentile è arrivato nel luogo in cui stamattina è deragliato il Frecciarossa 9595/9597 da Milano C.le a Salerno. Poco dopo è tornato anche il presidente della Lombardia Attilio Fontana. Sul posto sono attesi anche il ministro dei Trasporti Paola Di Micheli e l'ad di Fs Gianfranco Battisti.

«Le società coinvolte hanno già avviato una commissione d'inchiesta e danno la massima disponibilità agli organi competenti per collaborare»: lo ha detto l'ad di Fs, Gianfranco Battisti ai giornalisti sul luogo del deragliamento del Frecciarossa. «Noi oggi - ha aggiunto - vogliamo esprimere grande vicinanza alle famiglie dei nostri due colleghi ferrovieri ai quali siamo molto vicini e a tutti i feriti, e ringraziare i soccorritori».

"Esprimiamo grande vicinanza alle famiglie dei nostri colleghi ferrovieri, a tutti i feriti, a cui siamo molto vicini. Vogliamo ringraziare i soccorritori". Così Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, parlando con la stampa sul luogo dell'incidente ferroviario nel Lodigiano in cui hanno perso la vita due macchinisti. "Le società coinvolte Trenitalia e RFI hanno già avviato una commissione d'inchiesta e danno la massima disponibilità agli organi competenti per collaborare".

 

I DISAGI
Dalle 5.30 la circolazione sulla linea AV Milano - Bologna è sospesa: gli aggiornamenti sul traffico ferroviario.
LA DINAMICA
È stata ricostruita una prima parziale dinamica del deragliamento. La motrice del convoglio, dopo essere sviata dai binari è uscita completamente dalla sede, si è staccata dal convoglio ed è stata scagliata a una cinquantina di metri, dove ha sfiorato una postazione tecnologica, edificio che contiene gli apparati tecnici. Ha travolto due carrelli della manutenzione che si trovavano davanti alla palazzina. Il resto del convoglio ha invece proseguito la corsa per circa un chilometro con la seconda carrozza che ad un certo punto si è ribaltata. 

Il Frecciarossa andava quasi alla massima velocità prevista, circa 290 chilometri orari. Il convoglio infatti viaggiava su un tratto rettilineo e in alta velocità, quando, pare all'altezza di uno scambio, meno di un chilometro prima di dove si sono fermate le carrozze, è 'sviato'. Appena possibile saranno anche acquisite le telecamere, così come le immagini delle telecamere di sicurezza della palazzina di manutenzione che il convoglio ha toccato nella sua corsa suoi dai binari. ​

È la 'carrozza n.1' quella che ha subito i danni peggiori nel deragliamento. Si tratta di una carrozza in cui si trova la cabina di manovra, con i due macchinisti, dieci posti a sedere per i passeggeri oltre alla saletta executive per le riunioni. Stamani, a quell'ora, oltre ai macchinisti - entrambi morti - in quella carrozza non c'era nessun altro. Probabilmente un po' per l'ora (in tutto il convoglio c'erano 28 passeggeri, oltre al personale viaggiante) un po' perché la prima carrozza è riservata ai clienti executive, a quell'ora nessuno si trovava ancora lì seduto.

Non appena è avvenuto il deragliamento sono scattati tutti i sistemi di sicurezza dell'alta velocità, bloccando i treni che stavano viaggiando in quel momento. In particolare, un altro convoglio era partito da Milano 10 minuti dopo il 9595/9597 e seguiva pertanto il treno sviato. I binari dell'alta velocità sono dotati di sensori di passaggio: nel caso non si liberino nel tempo previsto dal passaggio delle carrozze, inviano un segnale di allarme che automaticamente blocca il traffico. Ed è quando avvenuto questa mattina.


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Sulla linea Alta Velocità dove è deragliato il treno c'erano dei lavori di manutenzione in corso. Secondo quanto si apprende, l'intervento - affidato ad una ditta specializzata da Rfi - era in corso anche nelle ultime ore, proprio nel punto in cui è sviato il treno. Gli investigatori stanno ora verificando se vi sia una connessione tra l'incidente e i lavori stessi. Potrebbe essere stato un problema a uno scambio una delle cause del deragliamento. Lo sviamento del treno sarebbe avvenuto in corrispondenza di uno scambio, dove proprio la scorsa notte, o nella tarda serata di ieri, sarebbe stato sostituito un deviatoio, ovvero un pezzo dello scambio stesso. 

 
LE TESTIMONIANZE
«Credevo di essere morto», «non riesco a descrivere quel che è accaduto, non me ne rendo ancora conto. Il treno andava velocissimo, forse ai trecento chilometri all'ora. All'improvviso ho sentito una botta violenta. Un boato fortissimo», ha raccontato uno dei feriti, un giovane di 21 anni ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale di Piacenza, in una testimonianza raccolta dall'edizione online del quotidiano piacentino Libertà. Il ragazzo, straniero, viaggiava nella seconda carrozza, vicino al finestrino, insieme a un amico. «Ci siamo stretti forte la mano per evitare di cadere - racconta a poche ore dal deragliamento del treno sulla linea alta velocità a Livraga, nel Lodigiano - Il vagone si è ribaltato e noi, in attesa dei soccorsi, siamo usciti attraverso un buco per metterci in salvo. Per un quarto d'ora, purtroppo, siamo rimasti bloccati a bordo. Credevo di essere morto. Sono musulmano, ho chiuso gli occhi e ho pregato».

«Siamo stati fortunati, miracolati, sembrava di stare sulle montagne russe», dice Chiara, 30 anni, psicologa di Milano che per una trasferta di lavoro stamani era a bordo del Frecciarossa 1000 deragliato in provincia di Lodi. La donna ha parlato all'uscita del pronto soccorso dell'ospedale di Lodi, dove le è stata diagnosticata una contrattura cervicale.

«Impressionante»: è il modo in cui alcuni dei soccorritori hanno definito la scena che si è parata loro davanti all'arrivo nell'area accanto sull'autostrada del Sole dove è deragliato il treno Frecciarossa. Appena arrivati sul posto i vigili del fuoco hanno fatto uscire dai convogli i passeggeri e il personale a bordo, tutti in evidente stato di choc. Alle 7.15, all'arrivo della protezione civile, tutte le persone che erano sul treno si trovavano già in sicurezza fuori dal Frecciarossa.


IL CORDOGLIO
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, appresa la notizia del deragliamento del treno nel lodigiano, ha espresso il suo cordoglio per i ferrovieri Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo, «due nuove vittime del lavoro», e si è augurato che si faccia presto luce sulla dinamica del grave incidente, per garantire il diritto dei cittadini alla sicurezza nei trasporti.

«La morte dei due macchinisti nel deragliamento del Frecciarossa vicino Lodi è una tragedia su cui è necessario fare chiarezza. Esprimo il mio cordoglio alle famiglie delle vittime e vicinanza ai feriti. Il mio ringraziamento va alla macchina dei soccorsi». Lo scrive su twitter il premier Giuseppe Conte.

 

Il Gruppo Fs Italiane e tutti i ferrovieri esprimono profondo cordoglio per il decesso dei due colleghi macchinisti del treno alta velocità 9595 Milano - Salerno Il Gruppo FS Italiane è vicino ai familiari dei colleghi offrendo il massimo supporto a loro e a tutte le persone coinvolte nell'incidente di stamattina.


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