Un attentato blocca l'Alta velocità, sabotata cabina elettrica: la pista anarchica

Treni, ritardi di ore e cancellazioni per un incendio alla cabina elettrica di Rovezzano. «Sabotaggio anarchico»
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Lunedì 22 Luglio 2019, 07:18 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 11:08

Un incendio alla cabina elettrica della stazione di Rovezzano a Firenze, attorno alle 5, e l'Italia che viaggia sulle rotaie divisa in due, con ritardi sui tabelloni dei treni fino a 4 ore. Sono dolosi i tre roghi appiccati che hanno mandato in tilt il sistema ferroviario italiano: gli inquirenti, che indagano per attentato alla sicurezza dei trasporti, seguono in particolare la pista dell'azione anarco-insurrezionalista, sia per il modus operandi, sia per presunte rivendicazioni circolate in rete, sia per la concomitanza col processo, a Firenze, a 28 anarchici coinvolti nello scoppio di una bomba il 31 dicembre 2017 ai danni di una libreria vicina a Casapound. 

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L'incendio ha avuto ricadute pesantissime sulla circolazione ferroviaria per tutta la giornata, portando alla cancellazione di 42 treni Alta velocità sia di Trenitalia che di Italo e all'esasperazione di chi si accingeva a viaggiare per svago o per lavoro. I punti informativi sono stati presi d'assalto dagli utenti che volevano sapere quando e se sarebbero partiti i loro treni o conoscere l'entità dei rimborsi per i forti ritardi. Chi oggi ha rinunciato a prendere un treno dell'Alta Velocità, pur avendolo prenotato, riceverà - fa sapere Trenitalia - il «rimborso integrale del biglietto».

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Stessa opzione per i passeggeri di Italo. Per chi ha deciso di viaggiare lo stesso, i rimborsi variano dal 25 al 50%, a seconda del ritardo; 100% se si sono superate le tre ore. «Migliaia di viaggiatori oggi sono stati messi in difficoltà da un incendio che sembra doloso: se confermato, faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità affinché i colpevoli siano perseguiti per i disagi creati», ha commentato premier Giuseppe Conte. Ma il disagio delle migliaia di passeggeri diventa lo spunto per l'ennesimo scontro politico tra Lega e M5s. «Ci sono troppe infrastrutture bloccate dal ministero dei Trasporti - dice Salvini - Il ministero deve aiutare la gente a viaggiare e non bloccare porti, aeroporti, ferrovie, tunnel, autostrade. Se uno fa il ministro ai blocchi stradali, noi siamo al governo per sbloccare». Ma Toninelli non ci sta: «Dire che io sono il ministro dei blocchi stradali è come dire che Salvini è un ministro che non blocca le Ong». E incalza: «Chi oggi chiede che il ministro vada a riferire deve prima chiedere al ministro dell'Interno chi sono i responsabili» dell'incendio doloso. 




Dal canto suo Matteo Salvini, che nel pomeriggio ha fatto un sopralluogo a Rovezzano e ha parlato di «sabotaggio», rincara la dose: «Se sarà confermata la pista anarchica, verificheremo eventuali collegamenti coi No Tav che negli ultimi giorni hanno aggredito le Forze dell'Ordine: in ogni caso, da tutti i partiti e dall'intero governo ci aspettiamo una dura condanna delle violenze e un deciso Sì alla Torino Lione». Secca la risposta, questa volta, del vicepremier pentastellato Di Maio: «La condanna del M5s è ferma e non si provi a strumentalizzare quanto accaduto per fare il tifo a favore o contro la Torino-Lione». 
 


Il leader No Tav Alberto Perino, chiamato in causa, precisa: «Noi non c'entriamo nulla». Dall'opposizione chiedono che il Governo riferisca in parlamento e il segretario del Pd Nicola Zingaretti chiosa: «L'Italia spaccata in due con migliaia di persone ferme nei treni e nelle stazioni. Sarebbe gravissima l'ipotesi di un attentato terroristico. Ma nel Governo fanno polemica incomprensibilmente anche su questo. Basta, vadano a casa». 
 

Una querelle che lascia indifferenti i passeggeri, provati dal caldo e dall'incertezza del viaggio: «Dovevamo partire oggi per Firenze, e invece dopo più di tre ore siamo ancora qui», si lamenta Giulia alla stazione Termini, con al seguito la figlia inseparabile dal suo trolley rosa. «Mi è saltata una coincidenza e non posso nemmeno prenotare un altro treno perché nessuno sa come andrà a finire questa giornata», rincara la dose Marco. «Non è possibile che si blocchi così l'intera rete. Non ci siano percorsi alternativi?», chiede Giuseppe. Intanto il tabellone, alle 19, segna ritardi fino a tre ore.​

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