Tratta di minorenni, condannato a 8 anni il nigeriano che fuggì da Viterbo con una bambina di 10 anni

I locali che ospitavano il centro accoglienza in via Bianchi
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Giovedì 9 Gennaio 2020, 15:42 - Ultimo aggiornamento: 17:21

Fingendo di essere il padre, un nigeriano richiedente asilo ospite nella struttura di accoglienza di via Emilio Bianchi, a Viterbo, tentò di portare una bambina di 10 anni in Germania per destinarla allo sfruttamento lavorativo. Per le accuse
di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e tratta di minorenni un nigeriano di 40 anni, è stato
condannato a 8 anni e mezzo di reclusione dalla prima Corte d'assise d'appello di Roma.

La vicenda, nel febbraio 2017, per i suoi contorni catturò l'opinione pubblica dopo l'arresto dell'uomo con l'accusa di
essere un trafficante di minori; accusa che ha sempre respinto. Accadde che una bambina di 10 anni, arrivata a Viterbo dalla Nigeria con colui che, secondo la ricostruzione accusatoria, diceva di essere suo padre, si ribellò. La piccola andava a scuola e non voleva lasciare Viterbo.

Dalla segnalazione degli operatori del centro di accoglienza partì la segnalazione alla polizia di Viterbo, che si mise sulle tracce dell'uomo e della minore dopo che erano fuggiti dalla città. Il centro di via Bianchi è stato chiuso un anno fa.

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