Vacanze più care (causa guerra), dagli aerei ai treni prezzi alle stelle: anche +50% per i voli su Sardegna e Sicilia

Secondo il Codacons la vacanza del 2022 costerà in media il 15% in più rispetto allo scorso anno. La causa principale è il caro-carburanti che peserà sui costi di voli e navi

Vacanze più care (causa guerra), dagli aerei ai treni prezzi alle stelle: anche +50% per i voli su Sardegna e Sicilia
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Venerdì 29 Aprile 2022, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 09:18

La prima estate fuori dall'emergenza rischia di non essere low cost per gli italiani. È l'effetto della guerra in Ucraina e dei rincari energetici che pesano tu tutti i settori, dai trasporti alla ristorazione e mettono a rischio le partenze tanto attese. A dare l'allarme è il Codacons: secondo l'associazione consumatori, quest'anno una vacanza di 10 giorni costerà fino al 15% in più, considerando le spese per spostamenti, pernottamenti, cibo e servizi, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai 1.145 euro del 2022, con un incremento che sfiora quota +150 euro procapite".  

A far lievitare i costi saranno non solo gli aumenti applicati in tutto il settore della ristorazione e dell'accoglienza, ma soprattutto il caro-benzina che piazza il trasporto marittimo in testa alla classifica dei rialzi. Il costo del biglietto in nave, a marzo è aumentato del 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Situazione simile anche per gli aerei, con voli intercontinentali aumentati del 7,8%. Non andrà meglio a chi sceglie la vacanza su quattro ruote visti i costi della benzina in continuo aumento. 

Caro-traghetti per Sicilia e Sardegna, fino al 40% in più 

Raggiungere le isole via mare sarà più caro nell'estate 2022. L'associazione Assotir ha recentemente denunciato il caro-traghetti chiedendo alle Commissioni Finanza e Tesoro e Industria, Commercio, Turismo del Senato, "di aprire una fase di monitoraggio sulle tariffe dei noli dei traghetti, con specifico riferimento al periodo settembre 2021-apirile 2022”. Analizzando i listini dei principali operatori del settore, l'associazione ha rilevato "un incremento medio delle tariffe di circa il 30%, con punte che arrivano al 46%". Un aumento che per il segretario Generale di Assotir Claudio Donati è "esorbitante" e "non è assolutamente giustificabile" semplicemente con gli aumenti del carburante. 

Facendo una rapida verifica, se nel 2021 in media (secondo un'indagine Federconsumatori) per la tratta Civitavecchia - Olbia si spendevano 630 euro per un viaggio di due adulti con un bambino, una macchina e due poltrone, nel 2022 il costo dello stesso viaggio varia da 692 euro a 647 a seconda dell'operatore. Con la cabina il prezzo lievita da 685 a 894 euro.

Nel mese di agosto, la tratta Genova - Olbia (2 adulti e un bambino, poltrona e auto) costa circa 821 euro per la compagnia Moby mentre il trasporto da Genova a Porto Torress si aggira sui 764 euro con Tirrenia. Per dare un'idea dei rincari, nel 2021 prenotare un viaggio Genova - Olbia costava circa 598 euro con poltrona e 710 euro con cabina. 

 

Assarmatori: «Aumentiamo i biglietti o rischiamo lo stop»

Dal canto suo Assarmatori, l’associazione cui aderiscono sia Gnv che Moby e Tirrenia, denuncia un "aumento eccessivo" dei costi del rifornimento delle navi e afferma che senza un aumento delle tariffe per passeggeri e merci, il servizio potrebbe subire uno stop.  Il presidente Stefano Messina snocciola le cifre degli aumenti: sulla Genova-Olbia, tratta per eccellenza del turismo vacanziero in Sardegna, il costo del carburante per un traghetto passeggeri è aumentato del 30% in pochi mesi, con una spesa di 50mila euro in più a tratta. Aumenti simili si registrano anche per il viaggio Napoli - Palermo aumentata di 38mila euro, mentre tra Civitavecchia e Olbia i costi lievitano di circa 27mila euro in più.

L'unica soluzione per Assarmatori è «Adeguare i noli e le tariffe», una scelta dolorosa che impatterà sull'intera filiera e dunque sul prezzo al consumatore. Ma uno stop, avrebbe conseguenze ben peggiori, soprattutto sull'economia delle isole. E gli aumenti non si fermano ai viaggi "nazionali": previsti rincari anche per i traghetti per la Corsica e le isole minori e quelli che portano in Croazia, in Grecia e in Spagna. 

I voli per le isole in rialzo 

Non andrà meglio a chi sceglierà l'aereo come mezzo di trasporto per raggiungere le isole: le tratte per Sicilia e Sardegna hanno raggiunto prezzi record, con aumenti del 60% in più per i non residenti rispetto al 2019 e con biglietti da Milano Linate ad Olbia che possono arrivare a 920 euro nel mese di giugno. Se per i residenti il prezzo resterà calmierato con oscillazioni tra i 56 e i 72 euro, per i non residenti a giugno per un'andata-ritorno Milano Linate-Cagliari servono 179 euro con Ita Airways e almeno 206 euro con Volotea mentre con Ita Airways tra Fiumicino e Cagliari il costo è sui 169  e sui 200 se la destinazione è Olbia. Rispetto all'anno scorso l'incremento medio per Ita Airways è del 36.4% in più, mentre sulla low cost Volotea è del 55% e può arrivare fino al +64% nella tratta Linate-Olbia. 

Più in generale, i rincari dovuti agli aumenti del costo del carburante colpiranno anche i viaggiatori internazionali. I viaggi in Europa sarannno più cari di circa 10 euro a tratta rispetto alle cifre record del 2019, mentre il rialzo sarà di 50-60 euro per le rotte intercontinentali.

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