L'Italia perde la battaglia del tonno rosso in Europa. «Per noi 11 tonnellate in meno, danno da 100mila euro»

L'Italia perde la battaglia del tonno rosso in Europa. «Per noi 11 tonnellate in meno, danno da 100mila euro»
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Sabato 27 Marzo 2021, 19:35

L'Italia perde la battaglia del tonno rosso a Bruxelles, sostenuta nel Consiglio dei ministri insieme a Croazia, Grecia e Cipro. Per effetto della Brexit l'Inghilterra entra a pieno titolo tra i paesi extra Ue a cui spetta una quota di catture. Si tratta di 48 tonnellate complessive che si spostano dall'Europa Oltremanica, facendo perdere all'Italia 11 tonnellate per un valore di 100mila euro. Lo rende noto all'Ansa Fedagripesca-Confcooperative che aveva lanciato l'allarme la settimana scorsa sul pericolo di una nuova distribuzione delle quote gestita a livello mondiale dall'Iccat. La Commissione mondiale per la pesca dei grandi pelagici, infatti, fissa ogni anno i quantitativi distribuendoli tra Unione Europea e paesi extra Ue, tra cui da ora in poi appunto ci sarà anche la Gran Bretagna. Per i pescatori inglesi fino ad oggi la pesca del tonno era consentita solo come cattura accidentale che finiva nella quota europea indivisa con altri Stati. Un Paese che, non avendo alcuna tradizione in questo comparto, non ha mai avuto assegnate quote dirette di cattura.

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«Peccato che le scelte geopolitiche ci facciano fare un piccolo passo indietro rispetto alle conquiste ottenute grazie al buono stato di salute dei tonno», commenta Fedagripesca, delusa oltre che nel merito anche nel metodo europeo «visto che nei negoziati emerge ancora una volta poca propensione al confronto e un'eccessiva rigidità».

Secondo l'associazione, si potevano fare scelte diverse, ma ora spera di poter aggiustare il tiro per la prossima campagna. Dopo una decina d'anni di quote di pesca in Ue ridotte all'osso, il Mediterraneo si è ripopolato di tonni grazie all'attuazione di rigorose politiche di tutela. Un risultato che ha portato Bruxelles a riallargare le maglie.

Quest'anno, come quello scorso, l'Italia era stata autorizzata a pescare oltre 4.300 tonnellate di tonno rosso, più del doppio del 2011 quando fu toccato il minimo storico delle 1.787 tonnellate. Ora bisognerà rivedere le quote assegnate dove Fedagripesca parla di danno ma anche la beffa. La nuova distribuzione, infatti, implica conseguenze burocratiche che costringeranno i Paesi a rimettere mano ai decreti di distribuzione delle catture nazionali tra i diversi metodi di pesca. E il tempo è ben poco, ammonisce Fedagripesca, perché il rischio «è di arrivare a ridosso della campagna 2021 che inizierà a fine maggio per la circuizione, mentre stanno già pescando i palangari che detengono il 25% della quota italiana e aspettano di sapere come devono regolarsi».

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