Patti segreti, anche a livello internazionale. Con un solo obiettivo: vendicare la morte di Ciro Esposito. Gli scontri sull'A1 di domenica hanno radici profonde e risalgono al 2014. Già cinque mesi dopo, il primo novembre, gli ultrà del Napoli hanno siglato il «patto di vendetta». Quella morte è diventata un'ossessione: Ciro doveva essere vendicato. «Ogni parola è vana, se occasione ci sarà non avremo pietà», fu lo striscione esposto all'allora stadio San Paolo contro la Roma. Per farlo i tifosi azzurri si sono serviti di ogni uomo, anche dei nemici, spiega il Corriere della Sera.
I precedenti
Il 22 novembre duecento tifosi dell'Atalanta cercarono di assalire gli autobus dei tifosi della Roma.
La svolta
Nel 2016 la Curva A napoletana decise di sottoscrivere la tessera del tifoso. E a quel punto l'intera tifoseria ricominciò a girare per tutto il Paese. Senza bandiere, con bastoni delle bandiere rinforzate e con un "codice" segreto: gomito in vista fuori dal finestrino d'estate, luce accesa nell'auto, viaggio al centro della corsia, sportello della benzina aperto, zaini nel cruscotto. Un modo per riconoscersi, d'estate e d'inverno.