Una pioggia di tasse e balzelli rischia di cadere, a partire dal primo gennaio 2021, sulla testa delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che negli anni scorsi hanno interessato Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Con il decreto Agosto, infatti, il governo ha prorogato, fino alla fine di quest'anno, le esenzioni fiscali, tributarie e tariffarie che, dal 2016, riguardano i 133 comuni dei crateri. Ma fra meno di un mese quei benefici cesseranno perché, almeno fino a questo momento, la legge di Bilancio non ha previsto alcuna norma che estenda queste esenzioni. Probabilmente una dimenticanza del governo, una distrazione. Anche perché la proroga degli aiuti alle zone colpite dal terremoto non costerebbe più di cinquanta milioni di euro. Una cifra piccolissima considerando che lo scostamento di bilancio appena autorizzato dal Parlamento è di 8 miliardi. Con il risultato, ad esempio, che circa 80 mila proprietari di immobili dovranno ricominciare a pagare le imposte su case danneggiate, se non addirittura distrutte. La lista delle tasse che, in mancanza di un intervento normativo lo Stato ricomincerà a riscuotere è lunga. Attualmente, infatti, viene esentato da Irpef e Ires il reddito dei fabbricati delle zone colpite, distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero. E, ovviamente, non si versa l'Imu sulle seconde case. Non sono dovute, inoltre, l'imposta per le insegne commerciali e la tassa di occupazione di suolo.
Terremoto, la beffa di Amatrice: niente soldi per i risarcimenti
Terremoto, Conte:«Almeno un quinquennio per ricostruire»
L'ELENCO
E, ancora solo per un mese, è sospeso il pagamento del canone Rai.