Teramo, 33enne uccisa da un proiettile mentre pulisce l'arma: donati gli organi, salverà 5 persone

Aveva deciso in precedenza di donare i propri organi

Teramo, 33enne uccisa da un proiettile mentre pulisce l'arma: donati gli organi, salverà 5 persone
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Martedì 2 Novembre 2021, 19:25 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 15:24

Non ce l'ha fatta la 33enne colpita da un proiettile mentre probabilmente puliva un'arma. I genitori hanno deciso di donare i suoi organi, così come aveva deciso la ragazza in precedenza. È stato un estremo atto d'amore. La giovane di Campli, in provincia di Teramo, era giunta in ospedale in condizioni disperate l'altro ieri sera per un gravissimo trauma cranico. In seguito all'ulteriore aggravarsi delle sue condizioni cliniche l'equipe della Rianimazione del «Mazzini» ha avviato il periodo di osservazione della durata di 6 ore per l'accertamento di morte. È stata nominata una commissione medica composta da un rianimatore (Alessandra Di Teodoro), un neurologo (Maurizio Assetta) e un medico legale (Maria Laura Brancone).

«I genitori, rispettando la volontà alla donazione degli organi della giovane, espressa in passato, hanno dato l'assenso al prelievo, seppur in un momento di grande dolore, onorando il desiderio della giovane», spiega Santa De Remigis, coordinatore Asl per donazioni e trapianti. Al «Mazzini» questa mattina all'alba sono arrivate le equipe del Policlinico di Milano per i polmoni, di un ospedale di Roma per il fegato, dell'ospedale di Padova per un rene e il pancreas e dell'Aquila per l'altro rene. «L'atto di generosità consentirà il moltiplicarsi della vita per cinque persone gravemente malate. È questo l'ottavo espianto avvenuto alla Asl di Teramo quest'anno», conclude il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia.

Ferita al capo

La ragazza era stata trovata in casa, sanguinante, nella sua camera da letto, incosciente e con una ferita al capo provocata da un colpo d'arma da fuoco.

Era stata operata, ma non ce l'ha fatta. L'ipotesi più plausibile, fatta dalla polizia, è quella di un drammatico incidente. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, infatti,  pare che la donna, titolare di un regolare porto d'armi, stesse pulendo la sua pistola ma inavvertitamente sarebbe partito un colpo calibro 22, che non le ha lasciato scampo. 

 

Stava pulendo un'arma ed è partito un colpo

Al 118 era arrivata una chiamata disperata: «Correte, sta malissimo». La donna è giunta in ospedale in condizioni  gravissime ed è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. 

Pare che mentre puliva una pistola semiautomatica, regolarmente detenuta, sia partito un colpo che ha raggiunta la donna alla testa.  Da quanto si apprende la 33enne in passato era rimasta coinvolta in un incidente stradale. Un tragico evento che l'aveva segnata profondamente, ma a quanto pare i poliziotti tendono a escludere un gesto volontario come era, invece, circolato fin dai primi momenti. E non ci sarebbero responsabilità di terzi, altra ipotesi subito accantonata. Saranno comunque le indagini della polizia e gli accertamenti tecnici a stabilire con certezza quando accaduto. Sul caso indaga il pm Laura Colica.

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