Tassista abusivo stupra studentessa, condannato a 4 anni e otto mesi

Tassista abusivo stupra studentessa, condannato a 4 anni e otto mesi
di Claudia Guasco
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Mercoledì 14 Novembre 2018, 13:32
MILANO «E' stata lei a fare delle avance nei miei confronti». Questa, davanti al gup Elisabetta Meyer, la difesa di Ahmed Elshebbiny, il tassista abusivo di 61 anni che lo scorso 16 giungo ha violentato una studentessa universitaria ventenne dopo averla caricata sulla sua auto. Nell'udienza con rito abbreviato ha provato a raccontare una storia diversa, incompatibile con la ricostruzione emersa dalle indagini dei carabinieri, e non ha evitato la condanna per violenza sessuale: quattro anni e otto mesi di carcere, contro i sei anni chiesti dal pm Gianluca Prisco.

ATENZIONI PRESSANTI Ahmed Elshebbiny, di origini egiziane, si è sempre presentato come una persona per bene, un uomo innocuo, e così ha fatto anche con la ragazza a cui ha dato un passaggio fuori dalla discoteca Old Fashion. Da almeno trent'anni, ha riferito agli investigatori, il nordafricano arrotonda lo stipendio accompagnando a casa i ragazzi che trascorrono la serata nei locali. Cinque mesi fa ė toccato alla studentessa. «Sono uscita verso le 4.45 circa - racconta la giovane - sono andata a un chiosco nei paraggi dove forse ho mangiato un panino, ricordo di essermi trovata in macchina con un uomo che conoscevo perché altre volte aveva accompagnato a casa me e i miei amici». Il suo contatto, una app creata appositamente per la ricerca di autisti senza licenza, ė molto diffuso tra i frequentatori delle notti milanesi e spesso lavora con clienti abituali. «Ha una macchina di colore grigio di piccola cilindrata, l’ho visto molte volte fuori dall’Old Fashion e dal Just Cavalli, al Sempione, dalla prima volta mi ha lasciato il suo numero di cellulare, dicendo di chiamarlo quando avessi avuto bisogno», sono le indicazioni fornite dalla giovane. «Nelle altre occasioni non mi aveva fatto delle avances pesanti, ma soltanto dei complimenti». Frasi a cui non aveva dato molto peso, tipo «quanto sei bella, quanto sei solare». L'allarme nella sua testa non è scattato nemmeno quando lui è fatto più pressante: «In un paio di occasioni mi ha offerto di andare a dormire da lui, che aveva una stanza per me e che non mi avrebbe disturbata - afferma - naturalmente io rispondevo sempre di no».

VIOLENZA IN UN PARCHEGGIO
Quella sera però è diverso: «Ricordo che questa persona, mentre guidava, mi diceva: "Questa cosa resta tra di noi, io ti voglio bene"».
Una frase che oggi la atterrisce, come il fatto che l'egiziano le abbia raccontato il caso di un parcheggiatore abusivo che aveva abusato di una ragazza ubriaca, vantandosi del fatto che lui, invece, «mai avrebbe potuto compiere un atto simile». Purtroppo è andata proprio nello stesso mido: «Ricordo che mentre eravamo in macchina ho avuto la sensazione che mi stesse toccando nelle parti intime», mette a verbale la ventenne. La violenza, hanno stabilito le indagini, è avvenuta in un parcheggio, poi Ahmed Elshebbiny ha accomoagnato a casa la sua vittima. «La mattina dopo - prosegue la studentessa - mi sono svegliata e ho cercato di ricordare quello che era accaduto, avevo dei flash. In uno lui si trovava su di me, in un altro armeggiava con dei fazzoletti di carta. Indossavo una gonna corta nera e una blusa bianca, entrambe erano macchiate». Tracce che hanno incastrato il tassista abusivo.
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