Green pass, nessun obbligo nelle carceri per avvocati, detenuti e loro familiari: protesta dei sindacati

Green pass, nessun obbligo nelle carceri per avvocati, detenuti e loro familiari: protesta dei sindacati
di Cristiana Mangani
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Martedì 7 Dicembre 2021, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 10:37

Niente Super Green pass, tantomeno Green pass base, per parenti e avvocati dei detenuti, che possono accedere alle carceri senza dover mostrare alcuna certificazione. La polemica si riapre ogni volta che entrano in vigore una nuova regola e un nuovo decreto. Perché, se ai detenuti è lasciata la possibilità di vaccinarsi o meno, a discrezione e per scelta, alla polizia penitenziaria, agli amministrativi, agli educatori, agli assistenti sociali, ai dipendenti tutti, a cominciare dal Direttore, invece, questa possibilità non è consentita, perché per loro c'è l'obbligo di vaccinazione, e quindi di Super Green pass.

Doppio controllo dei passeggeri che salgono sui mezzi pubblici

La questione non è di facile soluzione e, infatti, il governo la ha affrontata lasciando fuori dall'obbligo di immunizzazione tutte quelle persone (avvocati e familiari) che servono per garantire al detenuto il diritto alla difesa e il diritto agli affetti.

Aspetti considerati prioritari, ancora di più di quelli alla salute e alla sicurezza dell'intera struttura carceraria.

Con l'entrata in vigore del nuovo decreto, qualcosa è comunque cambiata: se il detenuto, i suoi familiari, o anche il suo avvocato, devono partecipare a un evento in carcere - spettacoli, partite, concerti - dovranno essere in possesso del Super Green pass, altrimenti non verranno fatti entrare. La regola vale solo per questi casi e sarà in vigore fino al 15 di gennaio. Mentre tutto il personale delle ditte esterne che presta servizio negli istituti di pena, dovrà avere almeno il Green pass base. 

«Avremo un'audizione proprio per rappresentare questi problemi - spiega Massimiliano Prestini, responsabile nazionale del sistema penitenziario della FP Cgil - Va detto comunque che chi entra in carcere senza dover esibire il Certificato verde, dovrà rispettare regole molto severe. I colloqui sono tutti distanziati e con il plexiglas che divide, sono obbligatorie le mascherine e le finestre restano aperte».

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Il Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria, sta aspettando la nuova circolare per manifestare le sue perplessità. Il segretario generale aggiunto Roberto Martinelli fa suo il messaggio che il sindacato ha dato a livello nazionale, ovvero che sono sentite più le esigenze del detenuto che non quelle degli agenti penitenziari. «Ultima dimostrazione di questa debolezza dello Stato  - spiegano al Sappe - è stata quella di obbligare per legge tutti i poliziotti penitenziari che non possono certo protestare nel farsi inoculare il vaccino, mentre poi si continua a far scegliere ai detenuti se vaccinarsi o meno (al 29 Novembre su quasi 54000 presenze, ci sono state circa 84.000 inoculazioni), nonché di far entrare i familiari degli stessi nelle carceri, senza mostrare alcun Green pass, per fare il colloquio. Stesso discorso per avvocati, visitatori e altri, che entrano senza alcun controllo, per cui non si sa se queste persone siano vaccinate o meno. La cosa assurda è che queste persone dal 6 di dicembre non possono più entrare in un ristorante, andare al cinema, sui mezzi pubblici e quant'altro se sprovvisti del "super green pass", mentre poi avranno libero accesso in uno dei posti più delicati dove sostano per parecchio tempo in ambienti chiusi, e in caso dei colloqui dei detenuti con i familiari, affollati». Il Sappe cita il caso del carcere di Taranto dove è scoppiato un focolaio con quasi una cinquantina di positivi (tra poliziotti e detenuti), considerato che la quasi totalità di detenuti e poliziotti sono vaccinati e l'unica falla è proprio rappresentata dai mancati controlli di familiari, avvocati, visitatori. Per questa ragione chiedono «un intervento immediato sulla materia, affinché - sottolineano - chiunque entri per qualsiasi motivo in un carcere, debba essere munito di Super Green pass»

E una situazione simile stanno vivendo i magistrati. Obbligati per decreto a esibire il Green pass, in quanto dipendenti pubblici, hanno incontri quotidiani con gli avvocati e con i parenti degli indagati che non hanno alcun obbligo.

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