Strage di Bologna 40 anni fa, Mattarella: «Esigenza di piena verità e giustizia»

Strage di Bologna 40 anni fa, Mattarella: «Il dovere della memoria e l'esigenza di verità»
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Domenica 2 Agosto 2020, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 12:48

Strage di Bologna quaranta anni fa. «In occasione del quarantesimo anniversario della strage della stazione, che provocò ottantacinque morti e oltre duecento feriti, desidero - a distanza di pochi giorni dalla mia visita a Bologna e dall'incontro nel luogo dell'attentato - riaffermare la vicinanza, la solidarietà e la partecipazione al dolore dei familiari delle vittime e alla città di Bologna, così gravemente colpiti dall'efferato e criminale gesto terroristico. Riaffermando, al contempo, il dovere della memoria, l'esigenza di piena verità e giustizia e la necessità di una instancabile opera di difesa dei principi di libertà e democrazia». Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
 

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«Quaranta anni dalla strage di Bologna. Siamo al fianco dei familiari, di chi crede nello Stato, dei magistrati impegnati a squarciare definitivamente il velo che ci separa dalla verità. Lo dobbiamo alle 85 vittime innocenti, lo dobbiamo a noi stessi». Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel giorno dell'anniversario dell'attentato alla stazione di Bologna.

 
«La serietà impone che di fronte ai familiari si ponga un punto fermo. Dopo 40 anni si può solo chiedere scusa. Non è accettabile non è ammissibile» la mancanza della verità piena sulla Strage del 2 agosto 1980. Così il viceministro dell'Interno Vito Crimi, nella cerimonia di apertura per l'anniversario dell'attentato. «Le scuse» da parte dello Stato «sono le uniche parole che hanno una parvenza di decenza, dopo 40 anni di dolori immutabili vissuti dai familiari si può solo chiedere scusa». «Sono trascorsi 40 anni da quel 2 agosto 1980 che ha visto la città di Bologna preda di una violenza disumana perpetrata per mezzo del più vile e grave attentato terroristico mai verificatosi nel Dopoguerra - ha affermato Crimi durante il suo intervento dal cortile di Palazzo D'Accursio - ma al dolore per le vittime, per i loro familiari e per quanti quel giorno persero un proprio caro si aggiunge un altro dolore.
Quello per una verità negata da quasi mezzo secolo, perché ancora oggi la strage della stazione di Bologna è senza una completa verità, senza la verità di quel sottile filo che la collega a tanti altri eventi tragici di questo Paese». Ancora, ha aggiunto, «non conosciamo i nomi di coloro che hanno contribuito a scrivere una delle pagine più dolorose di questo Paese e questo è un dolore che con il tempo non può diminuire, anzi, ogni giorno che trascorre senza poter conoscere quei nomi, senza individuare i responsabili che sono arrivati perfino a piegare le istituzioni pur di nascondere la verità, è un giorno che accresce la nostra sofferenza».

 


«Quarant'anni da quella ferita che Bologna, e con essa tutta l'Italia, non può dimenticare. Quell'orologio fermo alle 10:25 rimarrà un simbolo della lotta e della resistenza ad ogni forma d'odio, di guerra e di terrorismo». Così il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, in occasione dell'anniversario della strage di Bologna.

«A 40 anni dal 2 agosto 1980 la strage di Bologna resta una delle più grandi ferite del nostro Paese. Abbiamo il dovere di non dimenticare, ma ancora di più dobbiamo accertare tutta la verità per rendere giustizia alle vittime, alle loro famiglie e all'Italia intera».‬ Lo scrive su Twitter Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia.



«È stato un percorso lungo, ma non inutile. Le novità che si annunciano per le iniziative della procura e grazie all'attività vostra, come associazione de familiari delle vittime, ci fanno ben sperare per raggiungere la verità completa». Così il sindaco di Bologna Virginio Merola, accogliendo i familiari delle vittime a Palazzo d'Accursio, aprendo la cerimonia per i 40 anni della Strage del 2 agosto 1980, alla presenza del presidente del Senato Elisabetta Casellati e del viceministro dell'Interno Vito Crimi. «Per me è stato un onore essere il sindaco che per 9 anni vi ha accompagnato. Tutta la città vi è vicina e continua a condividere profondamente il vostro dolore», aggiunge.
 
 

«Abbiamo bisogno di verità. Senza verità il Paese non ha futuro». Lo ha detto la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati parlando con alcuni dei feriti della Strage . «Bologna non è solo la città di Bologna, significa verità per tutti noi», ha aggiunto. «Essere qua, insieme a voi oggi è una forte emozione. So che tante parole non servono, il tempo per il dolore non è certamente galantuomo. Voglio essere qui per raccontare come racconterò in piazza fatti concreti, ormai di parole, dopo 40 anni, siamo tutti saturi. Vi dirò che quello che come presidente del Senato abbiano fatto concretamente perché emerga dopo 40 anni la verità».

 

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