Stato di emergenza, tampone obbligatorio per chi arriva dalla Ue. Irritazione di Bruxelles: «Italia ora chiarisca»

Sarà necessario un test molecolare fatto nelle 48 ore prima dell'ingresso o un antigenico nelle 24 ore antecedenti

Stato di emergenza, stretta viaggi: quarantena per non vaccinati (e tampone obbligatorio). Ordinanza Speranza in pdf
di Marco Conti
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Martedì 14 Dicembre 2021, 18:38 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 13:17

Cinque giorni di quarantena fiduciaria per chi entra in Italia senza vaccino anche se si arriva da uno stato europeo, e tampone rapido per chi si è vaccinato. E’ il contenuto di una ordinanza firmata dai ministri della Salute e degli Esteri Roberto Speranza e Luigi Di Maio che entra in vigore oggi e vale sino al 31 gennaio.

L'ordinanza

Il timore di importare la variante Omicron da stati europei che hanno una curva dei contagi peggiore della nostra, Regno Unito in testa, ha spinto il governo a porre un ulteriore controllo sugli arrivi. La decisione dei due ministeri viene tempestivamente criticata dalla vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova, che sollecita chiarimenti anche al Portogallo che si appresta a chiedere, come l’Italia, il tampone anche ai vaccinati che arrivano nel nostro Paese. E’ probabile che il Consiglio europeo di giovedì possa essere la sede giusta per spiegare, ma non è detto che Mario Draghi non lo faccia già oggi nel corso del suo intervento alla Camera in occasione dell’appuntamento europeo. L’ordinanza contestata da Bruxelles si accompagna al decreto di proroga dello stato d’emergenza varato dal consiglio dei ministri all’unanimità e accompagnato da una nota nella quale si spiega che i tre mesi servono per accompagnare la progressiva uscita dallo stato d’emergenza.

Stato emergenza prorogato al 31 marzo, il decreto del Cdm. Possibilità lockdown locali e limiti spostamenti

La proroga dello stato di emergenza

La legge del 2008 prevede all’articolo 24 che lo stato d’emergenza non può durare più di 24 mesi ed è per questo che è servito analogo strumento legislativo per allungarlo sino al 31 marzo del prossimo anno. L’importanza della proroga non sta tanto nella possibilità di imporre decisioni attraverso lo strumento del Dpcm, peraltro usato una sola volta da Draghi, quanto nel tenere “in piedi” le misure sanitarie disposte e tutto ciò che regola il sistema a colori delle regioni. L’eventualità di una stretta anche su questo fronte, ovvero con l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto compreso in zona bianca, era iniziata a circolare ieri mattina ma è stata smentita da Palazzo Chigi e in effetti la misura non è mai arrivata sul tavolo del consiglio dei ministri.

E’ stata invece approvata, su proposta del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, la nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo alla guida del Comando operativo di vertice interforze. Con il decreto sono anche prorogati i poteri al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, così come è prorogata la struttura del Commissario straordinario.

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Il Super Green pass resta fino al 31 marzo

Restano quindi in vigore le norme relative all’impiego del Green pass e del Green pass rafforzato e ai test antigenici rapidi gratuiti e ai prezzi calmierati. Sino al 31 marzo prossimo, si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi, resta in vigore anche la norma secondo cui «il Green pass rafforzato debba essere utilizzato anche in zona bianca per lo svolgimento delle attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla». «Non possiamo mollare neanche di un millimetro», ammonisce il ministro della Salute Roberto Speranza. «Adesso finalmente possiamo incontrarci anche se bisogna avere ancora molta attenzione e prudenza», è l’invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La proroga è passata senza nessuna polemica se non richiesta di chiarimenti del ministro Giancarlo Giorgetti su incongruenze tra la proroga e precedenti decreti che impongono l’obbligo vaccinale per alcune categorie fino a maggio. del Green pass che resta legato a quello dello stato d’emergenza. Ovviamente con la proroga di ieri si sospende anche il protocollo approvato di recente sullo smart working che prevede accordi individuali. Lo stato d’emergenza permette ai dipendenti, pubblici e privati ritenuti “fragili” di ricorrere al lavoro da remoto anche in deroga ad accordi individuali o sindacali. Per altri tre mesi resta attivo il Comitato tecnico scientifico e si salvano anche gli operatori sanitari assunti con lo stato d’emergenza e che rischiano comunque di restare senza contratto dopo il 31 marzo. Restano intatti tutti meccanismi e i requisiti che assegnano i colori alle singole regioni e sei milioni di euro vengono stanziati per realizzare, ad opera della Difesa, un hub nazionale di stoccaggio per i vaccini. 

 

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