Spostamenti, fuga nelle seconde case: Regioni pronte a chiudere. I sindaci toscani: non venite

Spostamenti, fuga nelle seconde case: Regioni pronte a chiudere. I sindaci toscani: non venite
di Flaminia Savelli
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Venerdì 19 Marzo 2021, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 13:05

Esodo pasquale anticipato e fuga dal lockdown della zona rossa: le regioni si blindano. O almeno ci provano. Il timore è che, come consentito dall’ultimo provvedimento del governo Draghi, da nord a sud del Paese gli italiani giochino d’anticipo sulla Pasqua. O che per “sfuggire” alle restrizioni da fascia rossa, si trasferiscano nelle residenze vista mare o montagna. I primi segnali si sono già registrati in Sardegna (unica zona bianca) dove nell’ultima settimana sono sbarcati già 1000 villeggianti. Perlopiù romani che, in vista delle due settimane di restrizioni, hanno riaperto in anticipo la casa al mare. E già martedì è scattato il primo campanello d’allarme nella regione sarda.

 
Tanto che mercoledì sera il governatore Christian Solinas ha firmato un’ordinanza secondo cui, fino al prossimo 6 aprile, i non residenti potranno raggiungere le seconde case da altre regioni o dall’estero solo in caso di «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e/o di indifferibilità documentata ovvero per motivi di salute». 

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Una decisione che, secondo alcuni sindaci dell’isola, non risolve il problema. «Troppi pochi controlli ai porti da dove partono i traghetti per le isole minori» denuncia il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggione.

Un comune che conta 7mila abitazioni di cui 3.500 sono seconde case. E di queste, nell’ultima settimana, sono state riaperte la metà. Con la maglie dei controlli al porto però, troppo larghe.

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I DIVIETI 

Le prime a blindarsi sono state - tra il 12 e il 13 marzo - l’Alto Adige e la Val d’Aosta, la Regione autonoma dove il governatore Erik Lavevaz con un’ordinanza ad hoc ha ferma oltre confine tutti coloro che abitano fuori ma che hanno una casa in Valleé. Resteranno chiuse anche le case di villeggiatura di Bolzano. Almeno fino a Pasqua e con le stesse motivazioni: «Sarebbe difficile spiegare ai nostri concittadini che non ci si può muovere all’interno del proprio comune, di avere chiusi bar, ristoranti e alberghi e poi dire che si fa comunque vacanza nelle seconde case» ha spiegato il presidente della Provincia autonoma Arno Kompatscher.


LE LIMITAZIONI

Per chi sbarca in Sicilia invece, il governatore regionale Nello Musumeci ha attivato un rigido sistema di controlli anti - covid. Che prevede: tamponi obbligatori ai principali varchi dell’Isola (porti e aeroporti), già intensificate a dicembre e che la Regione ha deciso di prorogare anche per i giorni “caldi” di Pasqua. Non solo: chi arriva nell’isola è invitato anche a registrarsi sulla piattaforma regionale dove è possibile dichiarare di aver effettuato un tampone molecolare nelle 48 ore antecedenti l’arrivo. 

Ancora limitazioni in Campania, ma in questo caso solo per i residenti. L‘ordinanza già firmata dal governatore campano Vincenzo de Luca vieta gli spostamenti verso le secondo case all’interno della sua regione ai residenti in Campania. Ma per tutti i non residenti, invece, è consentito il soggiorno. 

Infine preme la Toscana dove i primi villeggianti e proprietari della seconda casa, sono arrivati nell’ultimo fine settimana. La regione è ancora in fascia arancione ma i 16 sindaci dei Comuni della costa hanno lanciato un appello: «Non venite nelle seconde case: aiutateci a controllare la pandemia, nell’interesse di tutti» si legge nella lettera pubblica. Ma la regione ha già anticipato che prima di Pasqua emetterà comunque un provvedimento più restrittivo.
 

 

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