Terzo settore, Bartoli (Comitato Testamento Solidale): «Solidarietà e lasciti testamentari sono ‘vaccini’ contro sofferenze e ingiustizie»

Nel nostro Paese sono stati donati 785,55 milioni di euro; 130 milioni di euro sono invece le erogazioni e raccolte da parte di Fondazioni bancarie

Terzo settore, Bartoli (Comitato Testamento Solidale): «Solidarietà e lasciti testamentari sono vaccini contro sofferenze e ingiustizie»
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Martedì 7 Dicembre 2021, 17:19 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 12:33

A ormai quasi due anni dall'inizio della pandemia Covid-19, il tema dell’altruismo è tornato prepotentemente attuale nel mondo e in in Italia. Il virus, infatti, ha messo tutti dinanzi all’evidenza che le azioni del singolo hanno una ricaduta collettiva determinante.

A dispetto di quanto si possa immaginare, gli italiani sono un popolo altruista e a provarlo sono i dati. Nel mondo le donazioni filantropiche per l’emergenza pandemica mappate da candid.org (a cui vanno aggiunte le donazioni individuali piccole e/o anonime) ammontano a 20,6 miliardi di dollari. Inoltre si nota in ascesa anche la fiducia nelle no profit e l'aumento dei lasciti testamentari.

I dati

Nel nostro Paese sono stati donati 785,55 milioni di euro; 130 milioni di euro sono invece le erogazioni e raccolte da parte di Fondazioni bancarie, come si può leggere nel rapporto Acri che ha analizzato il periodo marzo-agosto 2020. In tutto questo sono stati raccolti tramite crowdfunding anche 25 milioni di euro. La solidarietà e l'altruismo non si fermano però all'emergenza Covid-19, già nel 2019 infatti le donazioni in Italia avevano ripreso ad aumentare.

Secondo i dati forniti alla testata "Vita" dal ministero dell’Economia relativamente alle erogazioni liberali portate in deduzione e detrazioni dagli italiani in dichiarazione dei redditi, dopo la battuta d’arresto (-0,87%) riscontrata nelle dichiarazioni dei redditi 2018 (anno fiscale 2017), nel 2019 il dato era tornato a crescere (+3,9%) fino al valore complessivo di 5,528 miliardi di euro.

La fiducia nelle no profit

Stando alle riusultanze raccolte dal Comitato testamento Solidale, circa 7 italiani su 10 hanno donato almeno una volta nel corso della propria vita e 3 su 10 hanno supportato iniziative di contrasto all’emergenza sanitaria (erano 2 su 10 nel 2020). Nel 2021, inoltre, il 13% degli italiani ha scelto una onlus per sostenere la lotta all’emergenza Covid-19, più del doppio rispetto al 2020 (6%).

In generale, il no profit si conferma di gran lunga l’attore su cui gli italiani ripongono maggior fiducia per uscire dalla crisi post-pandemica e contribuire a creare una società migliore.

Per il 63% del campione le ONP hanno dato un contributo positivo. Seguono PMI (45%), cittadini italiani in generale (43%), amministrazioni locali (41%) ed Europa (41%). Più indietro Governo nazionale, grandi imprese e banche.

I lasciti testamentari

Di pari passo, continua ad aumentare il numero di italiani che hanno già predisposto un lascito testamentario o sono orientati a farlo: il 22% tra gli ultracinquantenni rispetto al 12% nel 2018. Tale predisposizione è supportata dalla crescente conoscenza del tema testamento solidale: oggi il 73% degli italiani sa di cosa si tratta, percentuale che sale all’83% tra gli over 60.

«Negli ultimi due anni il Terzo Settore ha visto aumentare ulteriormente le proprie responsabilità davanti all’inedita emergenza, prima sanitaria e poi sociale ed economica, che ci ha colpiti», commenta Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro. «Di fronte al crescere delle disuguaglianze e delle incertezze si è vista aumentare drammaticamente l’urgenza del proprio intervento, che per definizione combatte la disuguaglianza e che per l’incertezza conosce una sola ‘medicina’: la solidarietà», prosegue. «Solidarietà e lasciti - conclude Bartoli - come veri e propri ‘vaccini’ per creare anticorpi non solo morali ma anche molto concreti contro sofferenze, bisogni o ingiustizie»

La ricerca

Il lascito solidale è “rosa”, come conferma anche una ricerca condotta lo scorso aprile dal Comitato Testamento Solidale tra le organizzazioni aderenti per raccontare il fenomeno del lascito solidale dal punto di vista di chi opera per realizzare progetti in ambito umanitario, socio-sanitario e ambientale.

Oltre a confermare la crescita di questo strumento di solidarietà concreta, l’indagine mostra che il lascito proviene in maggioranza da donatrici (61%), mentre per oltre il 30% il testamento solidale viene scelto in egual misura da uomini e donne.

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Il ruolo della blockchain

Proprio come molte altre pratiche di vita, anche il mondo delle onoranze funebri e delle ultime volontà si prepara a entrare nel digitale. In Italia si vedono le prime start up che offrono servizi come il comparatore di prezzi del funerale (come avviene, ad esempio, per i viaggi o per la spesa on line), i necrologi on line e non ultimo la redazione del testamento digitale che, a detta di chi lo propone, sarà rapido da preparare e con la massima garanzia di riservatezza e di sicurezza, facendo anche ricorso alla blockchain per renderlo inattaccabile.

Argomenti sicuramente presenti nel prossimo futuro in Italia perché ad oggi il testamento olografo è regolato dall’art. 602 del Codice civile e prevede che il testatore trascriva di proprio pugno le ultime volontà e firmi il testo. È possibile reperire informazioni più dettagliate sul sito www.testamentosolidale.org dove, oltre alle indicazioni sulle organizzazioni aderenti e sui loro progetti, è possibile scaricare la dettagliata guida ai lasciti solidali del Comitato Testamento Solidale.

Del Comitato Testamento Solidale fanno parte 24 organizzazioni no profit: ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Associazione Luca Coscioni, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, Apurimac onlus, Cbm, Greenpeace, Humanitas, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Mission Bambini, Progetto Arca, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas.

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