Sindaco pestato dai nomadi dopo aver chiesto loro di lasciare la città: «Massacrato di botte»

Sindaco pestato dai nomadi dopo aver chiesto di lasciare la città: «Massacrato di botte»
di Federico Fioretti
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Domenica 11 Agosto 2019, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 18:09

«Sono stato letteralmente picchiato dai nomadi, li denuncio». Il sindaco Gianni Precoma interviene per smantellare un accampamento abusivo e per far rispettare l’ordine e il decoro urbano ma viene massacrato di botte. È accaduto ieri sera in via dell’Artigianato a Caerano di San Marco, in provincia di Treviso, ove il primo cittadino era andato per far allontanare i nomadi che si erano accampati con un camper e una tenda. Sul posto è dovuta accorrere l’ambulanza per portare al pronto soccorso dell’ospedale di Montebelluna il primo cittadino con botte ed evidenti graffi e lividi sul volto.

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Solidarietà nei confronti di Precoma è stata espressa dal presidente del Veneto, Luca Zaia, secondo cui «è allucinante che un sindaco di quelli che ama la propria terra, il decoro urbano e vuole tutelare i suoi cittadini, intervenuto soltanto per far osservare leggi e regolamenti, venga pestato brutalmente a sangue. Solidarietà assoluta e fraterna al sindaco Gianni Precoma, 'colpevole' di aver fatto il bravo amministratore. I cittadini onesti e tutti gli amministratori del Veneto si stringono a te. Al sindaco di Caerano, ricoverato in ospedale a seguito delle percosse, giungano il mio personale abbraccio, gli auguri di pronta guarigione e, soprattutto, la certezza di non essere solo nella comune battaglia - conclude - per il rispetto della legalità e della civile convivenza».

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