Sindacalista travolto e ucciso, in libertà il camionista che investì Adil Belakhdim a Novara

Sindacalista travolto e ucciso, in libertà il camionista che investì Adil Belakhdim a Novara
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Sabato 31 Luglio 2021, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 03:56

Niente più arresti domiciliari, torna libero Alessio Spaziano, il giovane camionista casertano che lo scorso giugno ha investito e ucciso il sindacalista del Si Cobas, Adil Belakhdim, mentre partecipava a un presidio a Biandrate (Novara).

Il tribunale del Riesame di Torino ha accolto la richiesta di scarcerazione del suo legale, l'avvocato Gabriele De Juliis. Nei confronti del giovane camionista, che dopo l'investimento tentò anche una breve fuga, i giudici hanno disposto la misura cautelare dell'obbligo di dimora in Campania.

«Tutto previsto, quando viene addebitato solo l'omicidio stradale; noi invece riteniamo sia stato volontario o almeno colposo», dice Gino Orfini del Coordinamento nazionale Si Cobas, annunciando nuove iniziative giuridiche da parte del sindacato.

Dall'incidente del 18 giugno, è la seconda volta che Spaziano ottiene una attenuazione della misura cautelare. Arrestato per omicidio stradale, resistenza e omissione di soccorso, subito dopo l'interrogatorio di garanzia il giovane ha ottenuto i domiciliari ed è tornato a casa a Baia e Latina, dove vive con la moglie e due figli di 2 anni e mezzo e un anno. Più volte davanti al giudice, a cui ha raccontato che aveva fretta perché doveva effettuare altre consegne, si è detto dispiaciuto e ha sostenuto di essere scappato per il timore di essere linciato dai lavoratori in presidio all'ingresso del centro di distribuzione Lidl.

I testimoni hanno però sostenuto di averlo visto imboccare contromano l'ingresso del magazzino e, nel tentativo di far manovra per superare il presidio, investire Adil, 37enne di origini marocchine e coordinatore SiCobas per la provincia di Novara, senza fermarsi nemmeno quando gli agenti della Digos hanno cercato di bloccarlo mostrandogli il tesserino di riconoscimento. Solo dopo alcuni chilometri il camionista, che lavorava per un'azienda di Castellamare di Stabia specializzata nel trasporto di cibi surgelati, ha telefonato al padrino, un sovrintendente della Polizia di Stato. «È successo un casino», gli ha detto; a quel punto il poliziotto lo ha invitato a «tornare indietro» per evitare «guai peggiori» e Spaziano si è costituito ai carabinieri.

«È evidente che Adil è stato ucciso mentre esercitava il diritto allo sciopero, che è costituzionalmente garantito - sostiene ancora Orfini -. Il Si Cobas deciderà quali iniziative giuridiche intraprendere sia nel caso del nostro sindacalista che ha perso la vita, sia in generale sull'esercizio dei diritti nel mondo del lavoro».

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