Sigarette all’aperto, divieto in arrivo (anche per i dispositivi elettronici) se c’è un minore

Il piano del ministro Schillaci: «Vogliamo che nel 2040 ci sia solo un 5% di fumatori». Consumatori di tabacco elettronico nel mirino: «I divieti vanno estesi anche a loro»

Sigaretta elettronica vietata, Schillaci: «Estendere il divieto in alcuni luoghi all'aperto»
di Valentina Arcovio
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Martedì 17 Gennaio 2023, 17:45 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 13:09

Presto arriveranno nuovi divieti per i fumatori, per gli «svapatori» e per i consumatori di prodotti del tabacco riscaldato. Fumare sarà vietato anche in altri luoghi all’aperto, in presenza di minori e donne incinte; il divieto sarà esteso alle sigarette elettroniche e ai prodotti del tabacco riscaldato; e inoltre sarà proibita la pubblicità dei nuovi prodotti contenenti nicotina e dei dispositivi per consumare il tabacco riscaldato. In sostanza, sarà fatta un’estensione della legge Sirchia, che ha da poco festeggiato il suo 20esimo anniversario. È così che il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha intenzione di continuare la guerra al tabagismo. Lo ha annunciato ieri in Commissione Affari sociali della Camera. «Dovranno essere adottate misure atte a garantire a tutti i cittadini - spiega il ministro - la massima tutela della salute, fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, tenendo conto della costante crescente diffusione nel mercato di nuovi prodotti (sigarette elettroniche; prodotti del tabacco senza combustione) e delle sempre più numerose evidenze sui loro possibili effetti dannosi per la salute». 

 

Come ricorda l’Istituto superiore di sanità (Iss), infatti, «il fumo non è responsabile del solo tumore del polmone, ma è anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie e cardiovascolari» tanto che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, entro il 2030 provocherà 8 milioni di morti l’anno nel mondo.

Che ci fosse bisogno di aggiornamento dell’attuale normativa lo avevano già evidenziato anche gli specialisti della Società italiana di allergologia, asmologia e immunologia clinica (Siaaic). «I progressi che abbiamo ottenuto negli ultimi 20 anni, con l’approvazione della legge Sirchia, rappresentano uno dei più importanti risultati di salute pubblica», dice Mario Di Gioacchino, presidente di Siaaic. «Servono ancora molti altri sforzi - aggiunge - per proteggere le persone che sono esposte al fumo passivo in casa. Ora bisognerebbe contrastare l’esposizione all’aerosol della sigaretta elettronica e dei dispositivi a tabacco riscaldato. Ci sono studi che indicano la presenza di sostanze potenzialmente nocive di questi vapori, i cui effetti sulla salute respiratoria sono poco chiari e praticamente sconosciuti nel lungo periodo». 

L’obiettivo dichiarato del ministro è molto ambizioso: «Creare una “generazione libera dal tabacco”, nella quale meno del 5% della popolazione consumi tabacco entro il 2040», sottolinea il ministro, molto deciso ad «affrontare la prevenzione e il contrasto del tabagismo, tuttora la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile in Italia, per conseguire l’obiettivo sfidante del Piano Europeo contro il cancro 2021». Per Schillaci, inoltre, «è necessario e strategico» anche «il recepimento entro il 23 luglio 2023 della direttiva della Commissione Europea sull’eliminazione di alcune esenzioni che riguardano i prodotti del tabacco riscaldato», per «consentirne l’entrata in vigore dal 23 ottobre 2023». E aggiunge: «Tale processo punta a consentire che i diversi molteplici interessi correlati ai prodotti del tabacco, che coinvolgono i dicasteri economici, non prevalgano sulla tutela della salute».
Tuttavia, il piano anti-fumo del ministro convince solo in parte gli esperti. «I divieti - commenta Fabio Beatrice, direttore scientifico del Mohre, Osservatorio Mediterraneo per la Riduzione del Rischio in medicina - sono utili a proteggere i non fumatori ma non possono essere l’unica misura. È necessaria una strategia multidisciplinare che guardi anche ai fumatori come pazienti affetti da una dipendenza che vanno aiutati e non stigmatizzati».

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