Siccità, il meteorologo Fuccello: «Piogge in calo da Roma a Torino del 70-80%. L'estate? Sarà secca»

Siccità, il meteorologo Fuccello: «Piogge in calo da Roma a Torino del 70-80%. L'estate? Sarà secca»
di Gianluca Cordella
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Giovedì 16 Giugno 2022, 16:17 - Ultimo aggiornamento: 18:19

«La descrizione è sempre scientifica: non c’è mai nulla di magico o di misterioso. Ma è inutile girarci intorno. L’ultimo inverno è stato secco e ci porta verso un’estate che, secondo le previsioni avrà temperature più alte della media». L’analisi è del tenente colonnello Alessandro Fuccello, del Centro operativo per la Meteorologia di Pratica di Mare dell’Aeronautica militare.

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Tenente, il quadro generale parla di una siccità grave, che in alcune zone ha fatto scattare già un vero e proprio allarme…

«Partiamo da un dato: l’ultimo mese di precipitazioni nella media è stato dicembre 2021.

Da gennaio abbiamo molte stazioni del Nord come Torino, Milano o Novara con un apporto d precipitazioni in media più basso del 70-80% rispetto alla climatologia degli ultimi 30 anni. A Torino la carenza di precipitazioni è dell’80%. La stazione di Malpensa segna -75%. Anche in montagna la situazione non cambia: a San Valentino, in provincia di Bolzano, siamo alla metà delle precipitazioni rispetto alla media climatica. A Roma c’è un 70% di anomalia negativa, sul Tirreno, a Ponza, siamo all’80% in meno sulla media climatica. Si salva solo la Puglia dove c’è stato questo scudo di alta pressione che ha lasciato varie infiltrazioni di aria fredda dai Balcani che sono passati sotto all’anticiclone e hanno interessato la regione, dove il deficit è quasi nella media. Discorso diverso per la Sicilia che ha avuto dei deficit molto importanti, intorno al 70-75%, come in Sardegna».

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Come nasce questa situazione?

«Nel Mediterraneo la stagione più piovosa è l’autunno, non l’inverno. Il serbatoio dell’inverno si fa in autunno e fino a dicembre è stato molto piovoso. E’ mancato il contributo nevoso, quest’anno la neve è scesa più sugli Appennini. Da maggio, poi, l’arrivo dell’alta pressione con il contributo di aria subtropicale che arrivava dall’Africa ha portato a un’anomalia termica considerevole. Basti pensare che sul Nordafrica, la Spagna e l’Europa occidentale l’anomalia termica arriva addirittura a 6-7 gradi rispetto alle medie del periodo. Sull’Italia siamo sui 3-4 gradi al di sopra della media e abbiamo già avuto episodi importanti di onde di calore di 34-35 gradi su buona parte delle nostre regioni».

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E siamo solo al 15 giugno…

«Le previsioni stagionali indicano un’estate abbastanza calda. I dati elaborati dal Modello globale del Centro intergovernativo europeo, di cui facciamo parte, ci dicono che a luglio, agosto e settembre i valori della temperatura saranno abbondantemente sopra la media. Le anomalie di precipitazione hanno una probabilità alta, intorno al 60-70%, di stare nella fascia più bassa delle previsioni. In soldoni: aspettiamoci una stagione calda e secca».

Questa situazione è straordinaria o figlia di cambiamenti climatici che ormai interessano la nostra zona in modo stabile?

«Domanda molto difficile. Può esserci un ciclo di qualche anno che magari è difficile vedere adesso. E’ vero che anche l’estate del 2021 è stata particolarmente calda e secca, inserita però in un anno che è stato mediamente piovoso. Nella stazione del Lago di Nemi, ai castelli romani, mediamente abbiamo 1000 mm di precipitazioni di media annuale, lo scorso anno furono 1130. Quest’anno nei primi cinque mesi siamo appena a 190 mm. Credo che fare deduzioni ardite su una mutazione stabile del contesto non sia prudente».

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