Serena Mollicone, oggi la sentenza dopo 21 anni di misteri e despistaggi. Il rock, gli amici, i cuccioli: i sogni spezzati

Sotto accusa l'ex commissario di Arce Franco Mottola, il figlio, la moglie e altri due militari

Serena Mollicone, oggi la sentenza 21 anni dopo. Il rock, gli amici, i cuccioli: i sogni spezzati
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 15 Luglio 2022, 06:32 - Ultimo aggiornamento: 10:43

Il giorno del giudizio sull'omicidio di Serena Mollicone è arrivato. Oggi la Corte d'Assise di Cassino, presieduta dal giudice Massimo Capurso, pronuncerà la sentenza: dal delitto sono passati 21 anni. Sul banco degli imputati c'è un'intera famiglia, quella dell'allora comandante della stazione dei carabinieri di Arce, che deve rispondere delle accuse insieme ad altri due militari dell'Arma.
Per l'accusa Serena è stata uccisa proprio in caserma. E i pm hanno chiesto la pena più alta, 30 anni, per l'ex maresciallo Franco Mottola, ritenuto il regista del delitto, dei depistaggi e delle omissioni. Ventiquattro anni sono stati sollecitati invece per il figlio Marco, 21 per la moglie Anna Maria, 15 per l'ex luogotenente Vincenzo Quatrale (accusato di concorso morale nell'omicidio) e 4 per l'appuntato Francesco Suprano, che risponde di favoreggiamento.
Per venire a capo della verità ci sono voluti 16 mesi di processo, 52 udienze e 150 testimoni. Ma nella ricerca doverosa dei colpevoli si finisce per ignorare le vittime. Così è accaduto anche per Serena Mollicone. Di lei ci si è dimenticati troppo spesso. Ma chi era la ragazza tramortita da un colpo alla testa e morta soffocata con un sacchetto? Nel processo che oggi ci consegnerà una verità sulla brutale uccisione sono emersi anche frammenti di vita ordinaria della ragazza. I sogni, le passioni e le paure.

LA PERDITA DELLA MADRE

Una ragazza costretta a crescere in fretta, Serena, perché segnata dal dolore più grande che si possa riservare a una bambina: la perdita della madre Bernardina, scomparsa prematuramente nel 1989, quando la figlia, nata il 18 novembre 1982, aveva appena 7 anni. A farsi carico di quell'immenso vuoto era stato il padre, Guglielmo, il quale non poteva sapere che dopo la perdita della moglie, la vita gli avrebbe riservato un dolore ancora più grande, quello innominabile: la morte di una figlia, gettata come spazzatura in un boschetto.

Una fine atroce, ma ancora più atroci per Guglielmo sono stati i 20 anni senza verità. Lui però non si è dato per vinto, ha lottato come un leone. Finché il destino crudele non ci ha messo lo zampino. Guglielmo, prima che iniziasse il processo (era il 19 marzo 2021, la festa del papà) è andato via, stroncato da un malore, forse dalla fatica di una vita contro i mulini a vento. A raccogliere il testimone è stato il fratello Antonio, lo zio di Serena. E proprio lui ha restituito nel corso del processo uno spaccato di vita della ragazza: «A mia nipote è stata tolta la vita, le sono stati spezzati tutti i sogni. Era una ragazza solare, una sognatrice, la sera doveva andare a dormire sapendo che tutto il mondo doveva essere felice. Aveva un cuore enorme Serena».

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GLI STUDI

Serena frequentava il liceo pedagogico di Sora. Una studentessa modello. Quell'anno si sarebbe diplomata. Il giorno in cui scomparve aveva con sé la tesina che avrebbe presentato all'esame di maturità: era dedicata alla follia. Il padre Guglielmo era un insegnante di scuola elementare e gestiva una cartolibreria nel centro del paese. Serena spesso gli dava una mano. La sofferenza per la perdita della madre l'aveva spinta verso i più deboli. Aveva un amore smisurato per gli animali. I cani, i gatti, gli uccelli, poi tanto amati anche dal papà per alleviare il dolore. Avrebbe voluto fare la veterinaria, ma coltivava anche la passione per il giornalismo.

LA MUSICA

Quando la trovarono senza vita nel boschetto di Fonte Cupa aveva ai piedi i suoi insperabili Dr. Martens, gli anfibi inglesi che andavano per la maggiore tra gli adolescenti di quegli anni. Facevano tanto rock. E Serena amava la musica. Suonava il clarinetto nella banda musicale del paese, ma la sua canzone preferita era il successo di quegli anni dei Blink-182: What's My Age Again?. Qual è la mia età?. Serena aveva 18 anni, i capelli castani, un corpo minuto e quel sorriso acqua e sapone che le sue foto, quelle che si trovano ovunque associate all'omicidio, non dimenticano di restituirci. Ecco chi era Serena, uno sorriso che non c'è più. Come non sanno di essere i ragazzi a quella età, ma lei purtroppo venne uccisa prima di scoprirlo. E questa, alla fine, è la cosa più imperdonabile.

 

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