Scuole chiuse per fermare il Covid, in 12 mila firmano la petizione “Dad x tutti”

Scuole chiuse per fermare il Covid, in 12 mila firmano la petizione “Dad x tutti”
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Venerdì 12 Febbraio 2021, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 12:28

Didattica a distanza  per «ogni ordine e grado» fino al permanere della «situazione di grave rischio contagio» e fino alla «pubblicazione da parte del ministero dell'Istruzione dei dati reali del contagio covid nelle scuole, tra bambini, ragazzi e studenti in genere, insegnanti, Ata nonché i dati sul numero di morti in queste categorie». È la richiesta che si legge in una lettera aperta al presidente incaricato Mario Draghi, Al Capo dello Stato ed ai presidenti di Camera e Senato, firmata in pochi giorni da circa 12mila persone fra genitori, docenti e personale Ata di oltre 250 città e promossa dal Comitato nazionale Dad per tutti.

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Il Comitato nell'annunciare il deposito dell'istanza, rivolgendosi a Mario Draghi, afferma: «Noi chiediamo che le scuole vengano chiuse immediatamente, a tutela della salute di Insegnanti, Ata, Genitori e Studenti, finché permanga il pericolo del contagio»; o che «si rifletta sull'opportunità di adottare la didattica a distanza a richiesta, come avviene in altri paesi, lasciando l'opzione anche agli insegnanti di aderire in piena libertà, a tutela della loro salute». «La seconda ondata non è ancora passata e la terza ondata del virus si avvicina - si legge nella petizione - Già si affacciano in Italia, come in tutta Europa le varianti Inglese Sudafricana e Brasiliana che potrebbero provocare moltissimi morti e contagiati.

Autorevoli scienziati, virologi, epidemiologi ogni giorno, ci consigliano di tenere le scuole chiuse, perché potrebbero essere veicolo di propagazione del contagio». Il comitato indica la variante inglese: «Lo ha detto il 4 febbraio il professor Ricciardi, sembra la più pericolosa e si diffonde molto nelle scuole perché colpisce più frequentemente bambini e giovanissimi».

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Tra le argomentazioni uno studio partito dall'Università di Edimburgo e pubblicato su Lancet che «ha analizzato i dati reali raccolti in oltre 130 Paesi del mondo, ha dimostrato che la chiusura delle scuole è la seconda misura più efficace per contenere il virus e far diminuire la curva del contagio (dopo il divieto di assembramenti). Inoltre lo stesso studio dimostra che la riapertura delle scuole è la misura che più favorisce la ripresa del contagio, al termine di un lockdown». Tra i Paesi costretti a chiudere le scuole, nella petizione si indicano «anche quelli che più si erano dichiarati contrari come Germania, Svezia, Austria, Danimarca, Olanda, Inghilterra. Addirittura il premier inglese Johnson nel discorso alla nazione del 4 gennaio ha ammesso che le scuole sono pericolose per il contagio e che gli studenti portano il virus dalle classi nelle famiglie».

Il Comitato Dad per tutti si sofferma poi sulle classi pollaio ospitanti «30 soggetti in un locale chiuso a parlare per 5 ore al giorno» e la propagazione del virus con «aerosol che emesso parlando arriva anche ad oltre 2 metri di distanza». Quindi tocca la questione mense: «nei ristoranti non si può mangiare, ma a scuola è consentito?». Denuncia gli assembramenti nei mezzi pubblici: «all'ingresso ed all'uscita da scuola che movimenta circa 9mln di persone al giorno». Quindi domanda: «Dall'apertura delle scuole a settembre si sono verificati in Italia oltre 52mila nuovi decessi ed oltre 2mln di nuovi contagi . Quanti sarebbero stati in meno se le scuole fossero rimaste chiuse?» «Le cronache di questi ultimi giorni - prosegue - dopo le riaperture di gennaio, segnalano un grave aumento di casi nelle scuole, da Milano a Perugia a Napoli dall'Umbria, agli Abruzzi, alla Calabria, alla Campania, al Trentino Alto Adige. Continue notizie di bambini, insegnanti positivi e classi in quarantena, anche di elementari ed infanzia. Con grande apprensione abbiamo letto in questi giorni le notizie che riguardano Corzano (Bs), dove è scoppiato un grave focolaio di variante inglese ed il Sindaco ha dichiarato alla stampa che il contagio è partito proprio da scuole elementari e materne».

Il Comitato elenca i rischi del mantenimento dell'apertura delle scuole durante la campagna vaccinale, senza contare «oltre ai morti ed ai contagiati ed intubati, il danno economico per la società rappresentato dal costo delle cure mediche e dell'ospedalizzazione di decine di migliaia di persone». «Noi confidiamo - conclude rivolgendosi a Draghi - che Lei esaminerà queste nostre richieste con il massimo scrupolo, nell'interesse del diritto alla tutela della salute e della vita, che in una società civile come la nostra , deve essere considerato come il diritto fondamentale, prevalente su ogni altro diritto ed interesse». 

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