Scuola, ultimo giorno tra proteste e sciopero: «Manca ancora un piano per la ripartenza»

Scuola, ultimo giorno tra proteste e sciopero: «Manco ancora un piano per la ripartenza»
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Lunedì 8 Giugno 2020, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 02:53

Le proteste, proprio nell'ultimo giorno. Un giorno surreale. Nell'ultimo giorno di scuola con la didattica a distanza nella gran parte delle regioni italiane, i sindacati delle scuola hanno indetto uno sciopero di tutto il personale. Flash mob, manifestazioni ed iniziative sono previsti in tutta Italia, dalle 11 alle 13 anche davanti al ministero dell'Istruzione a Roma. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda lamentano il fatto che si facciano proclami sulla centralità dell'istruzione che poi - sostengono - non vengono seguiti da stanziamenti congrui, la mancata stabilizzazione dei precari «che da anni contribuiscono in maniera fondamentale al funzionamento della scuola italiana», classi pollaio destinate, a loro dire, a rimanere tali anche alla ripresa della scuola a settembre. I lavoratori che parteciperanno ai presidi - si legge in tutte le locandine - devono arrivare muniti di mascherine e mantenere il distanziamento previsto dalle norme.

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«In questa nuova fase stiamo cercando di aiutare il commercio e in particolare la ristorazione che paga pegno; stiamo cercando di dare vita a questa categoria. La cosa che mi lascia perplesso e su cui ancora non vedo un quadro chiaro è la riapertura del sistema scolastico che si capisce ancora poco», dice il sindaco di Milano, Beppe Sala, ospite della trasmissione Circo Massimo su Radio Capital. 
 



«Il governo non sottovaluti la protesta forte e legittima di oggi del mondo della scuola. Apra subito un confronto serio con i sindacati per garantire la riapertura in assoluta sicurezza delle scuole, rafforzando le assunzioni ed investendo più risorse. Il futuro del Paese dipende dalla nostra scuola», scrive su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Un piano «ben definito» per settembre, che «garantisca sicurezza e didattica». È quanto hanno chiesto oggi, in occasione dello sciopero della scuola, i rappresentanti territoriali di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, durante un incontro a Trieste. Richieste indirizzate al ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina.

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Ad eccezione dell'aggiornamento delle graduatorie dei supplenti, i sindacati si vedono contrari a tutte le altre decisioni del governo sulla scuola. In particolare, criticano la mancanza di disponibilità rispetto alla richiesta di un potenziamento degli organici del personale docente e Ata «la cui necessità - spiegano - è resa evidente dai contenuti del documento con cui il Comitato tecnico scientifico indica le misure indispensabili per il riavvio delle attività didattiche in presenza».

 
 

Psicologi: rischio crisi d'ansia per gli insegnanti. «Riaprendo le scuole a settembre, gli insegnanti potrebbero andare incontro a crisi ansioso depressive». La psichiatra e psicoanalista Adelia Lucattini concentra l’attenzione sulla paura di ammalarsi dei docenti italiani, i più anziani d’Europa secondo l’Ocse, con il 60% al di sopra dei 50 anni nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, contro una media del 34% fra i Paesi sviluppati. «Rimandando i bambini sui banchi, da un lato abbassiamo il rischio di malessere per i genitori che finalmente, dopo mesi di quarantena in cui si sono anche improvvisati educatori, potranno riaffidare i propri figli alla scuola - spiega Lucattini della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e International Psychoanalytical Association (IPA) - ma dall’altro aumentiamo il pericolo di eventuali crisi depressive per professori e maestri che hanno paura di contrarre il virus a contatto con gli studenti».

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