Il caso è stato sollevato da insegnati di una scuola media che si sono rivolti al quotidiano Alto Adige dopo aver ricevuto un questionario del reparto di neuropsichiatria infantile e dell'età evolutiva per delineare il profilo di alcuni alunni. «Capiamo tutto - hanno detto gli insegnanti -, capiamo che si tratti di moduli standard redatti negli Stati Uniti, dove la legge prevede che si chieda anche quale sia la razza. Ma quello che non afferriamo è come mai nessuno al Comprensorio sanitario di Bolzano se ne sia accorto e si sia fatto una domanda».
Per Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, che ha presentato una interrogazione alla ministra Grillo, «se la razza non esiste, è evidente che esistono i razzismi». Il segretario nazionale di Sinistra Italiana (Si) Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e Uguali (LeU), ha invece invitato a compilare il riquadro con le parole « razza umana». «A furia di praticare gli esami di purezza linguistica ed etnica nelle scuole di lingua tedesca dell'Alto Adige a qualcuno non deve essere sembrato strano chiedere anche la razza del ragazzo», ha commentato il consigliere provinciale Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore - Fdi).
Nel pomeriggio l'Azienda sanitaria è corsa ai ripari, precisando che il termine «razza» è stato utilizzato «per un errore di traduzione dal testo originale che è in lingua inglese e che è stato standardizzato a livello mondiale.
Il modulo verrà rivisto a brevissimo». Secondo il direttore generale Zerzer il termine inglese «race» non avrebbe mai dovuto essere tradotto con la parola «razza». «In Europa questo termine è inteso e percepito diversamente rispetto a quanto accade negli Stati Uniti, per esempio. A nome dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige mi scuso per il fatto che tale termine sia stato utilizzato in questo contesto», ha affermato Zerzer.
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