Green pass, lo sci riparte: capienza per le funivie all’80%. Le regole per taxi e colf

Green pass, lo sci riparte: capienza per le funivie all 80%. Le regole per taxi e colf
di Alberto Gentili
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Mercoledì 22 Settembre 2021, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 13:04

Le linee guida per l’estensione, dal 15 ottobre, del Green pass al mondo del lavoro arriveranno nei prossimi giorni. Al vademecum lavora il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta di concerto con il responsabile della Salute, Roberto Speranza. Ma qualche indicazione già filtra dal governo, dove i tecnici hanno cominciato a “mettere a terra” le nuove regole.

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IN TAXI O CON L’IDRAULICO

In base al decreto anche i tassisti, idraulici, elettricisti e altri artigiani e liberi professionisti dovranno avere il Green pass.

Il cliente avrà facoltà di chiedere al tassista, o ad esempio all’idraulico che riceve in casa di esibire il lasciapassare, ma non è responsabile dell’omesso controllo e può non salire sul taxi o non far entrare in casa l’idraulico senza lasciapassare. La sanzione per il lavoratore va da 600 a 1.500 euro.

COLF E BADANTI

Diverso il discorso per i lavoratori domestici. Sarà dovere del datore di lavoro verificare il possesso del Green pass. Se la colf e o la badante non dovessero averlo saranno considerate assenti ingiustificate e verrà sospeso lo stipendio fin dal primo giorno. Le sanzioni: da 400 a 1.000 euro per il datore di lavoro che omette il controllo e da 600 a 1.500 per il dipendente sorpreso a lavorare senza lasciapassare verde.

SCI PRONTO A RIPARTITE

Quest’inverno chi avrà il Green pass potrà sciare: è stato firmato ieri il protocollo per il via libera. Saranno riaperti gli impianti di risalita con capienza per cabinovie e funivie all’80% e mascherina obbligatoria all’interno e durante le code in biglietteria e alla partenza degli impianti. Non è previsto il “numero chiuso” sulle piste con limitazioni alla vendita di skipass che dovrà essere fatta «preferibilmente on-line». Inoltre all’interno delle aree sciistiche «dovranno essere creati dei percorsi che garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno un metro». Il Green pass non sarà necessario per i ragazzi sotto i 12 anni.

IL BAVAGLIO AI VIROLOGI

La Camera ha approvato un ordine del giorno, accolto dal governo, che impone (ma la regola dovrà essere prima approvata) a infettivologi, medici, virologi, epidemiologi, etc di dover chiedere «esplicita autorizzazione alla propria struttura sanitaria», prima di rilasciare interviste relative «alle disposizioni sulla gestione dell’emergenza sanitaria». Questo «al fine di evitare di diffondere notizie o informazioni lesive per il Sistema sanitario nazionale e di conseguenza per la salute dei cittadini». Immediata la veemente reazione dei medici: «Questo è metterci il bavaglio, è fascismo, cercano di tapparci la bocca per fare un favore ai No vax», ha tuonato Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive de Policlinico San Martino di Genova, uno dei medici più presenti in tv.

 

LA CAPIENZA DI CINEMA E STADI

La decisione verrà presa entro fine mese dal Comitato tecnico scientifico (Cts). Ma è ormai quasi certo che si vada verso un ampliamento della capienza consentita per cinema, stadi, teatri, etc, passando dall’attuale 50% all’80% come chiesto dalla Conferenza delle Regioni e dal ministro della Cultura, Dario Franceschini. Il M5S spinge per arrivare al 100% e la Camera ha approvato un ordine del giorno che impegna il governo in questa direzione.

IL NODO DISCOTECHE

Sono l’unico settore ancora penalizzato dalla pandemia, i balli restano vietati. Ma adesso anche il Pd, con un altro ordine del giorno approvato sempre dalla Camera, impegna l’esecutivo a valutare la riapertura delle sale da ballo. L’ultima parola spetterà al Cts che dovrà affrontare anche la questione del distanziamento a fronte di un aumento della capienza consentita in stadi, cinema e teatri.

GREEN PASS NEI LABORATORI

A breve anche per i laboratori di analisi autorizzati ad eseguire i tamponi potranno emettere il Green pass. E non solo farmacie e medici di famiglia. In questo senso va un altro documento approvato dalla Camera.
 

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