Scala dei Turchi, trovato il vandalo: Domenico Quaranta condannato per strage nel 2006

Scala dei Turchi, trovato il vandalo: Domenico Quaranta condannato per strage nel 2006
di Valentina Errante
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Giovedì 13 Gennaio 2022, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 14:56

Scala dei turchi, fra i vandali anche Domenico Quaranta, condannato per strage. Nel 2006 venne condannato definitivamente a 16 anni di carcere: era stato lui a piazzare una bombola del gas nella stazione Duomo della metropolitana di Milano. Qualche giorno prima aveva collocato un’altra bombola sulla scalinata del tempio della Concordia di Agrigento. Dopo avere scontato la pena il 49enne torna a far parlare di sé: per i carabinieri e la procura di Agrigento, è lui, il disoccupato di Favara convertito all’islam, uno dei due vandali che pochi giorni fa ha messo in atto un raid sfregiando con la polvere rossa la Scala dei Turchi, il gioiello naturalistico della costa agrigentina. Nel novembre 2020, aveva attaccato la marna di Punta Bianca, sempre ad Agrigento, imbrattandola con vari colori e di recente era toccato anche alla casa natale di Luigi Pirandello. Eppure lo scorso luglio il tribunale di Palermo aveva respinto la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per Quaranta. 

 


LE INDAGINI
Hanno impiegato poco più di 48 ore, i carabinieri, della compagnia di Agrigento, coordinati dal procuratore Luigi Patronaggio, a dare un nome e cognome agli autori del raid vandalico che hanno deturpato con polvere di ossido di ferro la Scala dei Turchi di Realmonte.

Due i denunciati alla Procura di Agrigento per l’ipotesi di reato di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico. Sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza e una raffica di perquisizioni e verifiche eseguite tra Realmonte, Favara, Porto Empedocle e Agrigento a portare a Quaranta.


Le telecamere hanno ripreso i due vandali, che intorno alle 22 del 7 gennaio scendevano da un Furgone Ford Transit trascinando dei sacchi che contenevano la polvere. Dalle immagini i militari hanno recuperato il numero di targa del furgone ed è così che sono arrivati a Quaranta e aun altro uomo G.F. che era alla guida. Sul furgone le tracce dell’ossido di ferro, mente all’interno di alcuni magazzini sono stati trovati magazzini i guanti sporchi della stessa polvere e «ulteriori, inequivocabili, prove», spiegano gli investigatori. 


LA SORVEGLIANZA SPECIALE
Lo scorso luglio il tribunale di Palermo aveva rigettato la richiesta della misura di prevenzione della sorveglianza speciale chiesta a febbraio del 2021 per Quaranta. «Pur rivelando un profilo personale irrispettoso delle regole di civile convivenza e incline alla reazione ai danni delle forze dell’ordine - scriveva il giudice Ettorina Contino - si tratta di atteggiamenti certamente esecrabili e che, ove integranti illecito penale, troveranno nella sanzione penale adeguata risposta, ma che, dalla descrizione fornita nella proposta e negli allegati, non risultano avere determinato una lesione ai beni della sicurezza e tranquillità pubblica». 
 

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