Migranti, altra notte di sbarchi: altri 156 a Lampedusa. Il sindaco Martello: «Siamo in emergenza»

Migranti, riprendono gli sbarchi: in 136 sul molo di Lampedusa
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Martedì 5 Maggio 2020, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 10:14

Proseguono gli sbarchi a Lampedusa e i numeri iniziano a fare pausa. Molti si sono confusi con migranti di precedenti sbarchi, bloccati su quella striscia di cemento che da quasi un mese è il ricovero di chi arriva dopo la traversata in mare. Al tempo del coronavirus, i nuovi arrivati non possono unirsi a chi ha già trascorso la quarantena in isolamento e attende di lasciare l'Isola. Farlo significherebbe far ripartire da capo la conta dei giorni. «Con i 156 migranti sbarcati stanotte, ci sono sull'isola 380 migranti, se non è emergenza questa, insieme al Covid e all'emergenza economica». Così il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello ai microfoni di Skytg24 sottolineando che «116 migranti stanno per essere trasferiti nell'hot spot». «Non sappiamo dove mettere altri migranti - continua Martello - abbiamo chiesto una nave di fronte al porto che potesse ospitarli ma non abbiamo ricevuto ancora alcuna risposta».

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«A Lampedusa - dice Martello - ci sono più emergenze: una si chiama coronavirus e una migranti. Ci sentiamo discriminati: non si capisce per quale motivo la nave viene messa davanti al porto di Palermo, mentre a Lampedusa le persone devono restare in mezzo alla strada. 

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Se la nave dovesse ancora ritardare, non capiamo per quale motivo le motovedette, che ci sono a Lampedusa o che stazionano vicino all'Isola, non trasferiscono i migranti soccorsi direttamente sulla terraferma. Anche questa è Italia e il presidente del Consiglio farebbe bene a ricordarsene». Preoccupazione per la situazione a Lampedusa viene espressa dal Garante nazionale delle persone private della libertà che sottolinea le difficoltà legate «all'arrivo dei migranti sulle nostre coste e le condizioni che si stanno determinando in un momento di difficoltà per numeri, possibilità di spostamenti e necessità di prevenzione del contagio». Il Garante ribadisce la «volontà di cooperare per individuare soluzioni meno problematiche per tutti gli attori in gioco (persone migranti, abitanti dell'isola, operatori, Forze di Polizia) una volta però che si sia riconosciuta l'insostenibilità della situazione presente» Un appello al governo italiano e alle istituzioni Ue arriva anche dalla Ong Mediterranea, affinché «non lascino da sola Lampedusa: se l'isola viene considerata la 'Porta d'Europa', tutti devono farsi carico di soluzioni rispettose dei suoi abitanti e dignitose per i migranti».​


 

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