Daniele Bedini, chi è il presunto killer delle prostitute di Sarzana. «Forse ha voluto eliminare la testimone del primo omicidio»

Indagato ill 32enne della Lunigiana. E' sua l'auto con bossoli e tracce di sangue all'interno.

Daniele Bedini, chi è il presunto killer delle prostitute di Sarzana. «Forse ha voluto eliminare la testimone del primo omicidio»
di Giacomo Nicola
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Mercoledì 8 Giugno 2022, 06:48 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 10:47

L'ombra di un serial killer o una testimonianza scomoda. Sono i due moventi, ancora al vaglio degli inquirenti, che hanno portato al fermo di un artigiano della Lunigiana per i due delitti avvenuti a Sarzana, in Liguria, Daniele Bedini, che sui social appare con il cane, una fidanzata negli anni 2017-2018, la famiglia. Una vita, apparentemente, normale. Foto come tante, sulla bacheca di Fb. L'uomo, 32 anni residente ad Aulla, è il proprietario dell'auto rinvenuta a qualche centinaio di metri dal secondo cadavere, una Ford Fiesta grigia, priva di targa, al cui interno sono stati trovati almeno due bossoli di pistola e alcune tracce di sangue su di un tappetino. E, adesso, il 32enne è indagato per i due omicidi di Nevila Pjetri e poi della trans Carlo Bertolotti, 43 anni, parrucchiera, che si faceva chiamare Camilla, trovata senza vita lunedì sera. Anche in questo caso l'assassino ha ucciso con un colpo di arma da fuoco. Non a caso, la zona del ritrovamento del corpo è vicino a quella del delitto di Nevila Pjetri 35 anni, la ragazza morta tra sabato e domenica dopo essere stata selvaggiamente picchiata il cui cadavere era stato poi occultato sul declivio interno del terrapieno che argina il torrente Parmignola, al confine tra i comuni di Sarzana, Luni e Carrara. 

Trans ritrovato morto a Sarzana 24 ore dopo l'uccisione di Nevila Pjetri


Nevila, di origine albanese, ma da tempo in Italia, era conosciuta nel mondo delle schiave del sesso che ha come teatro l'area di Marinella di Sarzana. Abitava a Massa, nella frazione di Alteta, in una villetta con giardino che condivideva col marito Leonard Marku, sposato un anno fa. L'uomo in questi giorni più volte ha affermato di essere stato all'oscuro di cosa facesse la moglie. Secondo quanto ha dichiarato ai carabinieri, che all'alba di domenica hanno bussato alla sua porta comunicandogli il ritrovamento del corpo di Nevila, riteneva che lei lavorasse in un campeggio dalle parti della Spezia.
Gli inquirenti hanno analizzato i filmati delle telecamere stradali e i tabulati dei due cellulari della vittima, spariti insieme alla borsa e a parte degli indumenti.

Le forze dell'ordine hanno anche appurato come Nevila sabato sera abbia raggiunto con la sua auto Marinella di Sarzana, la zona del distributore di benzina. Qua la sua auto è stata poi ritrovata. Proprio le amiche l'avrebbero vista salire a bordo di una utilitaria chiara, forse bianca, e allontanarsi. Poche ore dopo il suo corpo sarà ritrovato dai carabinieri a colpo sicuro, alle 2 di domenica mattina, nascosto sull'argine a quasi due km dal distributore. Dove alcuni testimoni avrebbero visto l'assassino liberarsi del cadavere e lanciato l'allarme. Prima di venir assassinata (con un colpo di pistola calibro 22 dietro all'orecchio sinistro), la donna è stata picchiata.

 


L'ALTRO CASO
A meno di ventiquattr'ore il secondo delitto. Il trans era scomparso da un giorno ed era stata presentata denuncia. Lunedì notte i carabinieri hanno trovato la sua macchina piena di sangue e la polizia ha invece rinvenuto il cadavere in una fossa. Il corpo è stato ricoperto da rovi in un goffo tentativo per impedirne il ritrovamento. Carlo Bertolotti viveva sola, da tempo aveva perso il padre e la madre. Lo scorso anno si era trasferita ad Albiano Magra dopo che la sua casa era andata misteriosamente a fuoco. Gli abitanti del borgo avevano messo in atto anche una raccolta fondi per aiutarla. Da qualche mese aveva ritrovato lavoro come parrucchiera in un negozio di Spezia. Secondo gli inquirenti i due delitti sarebbero collegati perché dietro c'è un serial killer. L'omicidio del trans potrebbe essere legato a una testimonianza scomoda. Bertolotti quella notte, quando è stata uccisa Nevila Pjetri, potrebbe infatti aver visto l'assassino in azione e per questo essere diventato un testimone scomodo. Un testimone che andava eliminato.

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