Sardegna, bocciata per le assenze ma era vittima dei bulli: i giudici la promuovono

Il Tar di Cagliari ha annullato la decisione degli insegnanti. La ragazzina aveva la media del 9

Sardegna, bocciata per le assenze ma era vittima dei bulli: i giudici la promuovono
di Michela Allegri
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Sabato 17 Settembre 2022, 21:53 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 16:22

Bravissima a scuola e tormentata dai bulli con prese in giro e vere e proprie minacce. Vessazioni che hanno portato una studentessa che aveva la media del 9 ad accumulare una valanga di assenze, che hanno provocato la sua bocciatura. Il Tar, però, ha annullato la decisione degli insegnanti, disponendo un nuovo scrutinio - da effettuare entro due settimane - e, nel frattempo, ammettendo la ragazzina alla classe successiva: la terza media.

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I GIUDICI

È successo in Sardegna: la sentenza è della I sezione del Tar di Cagliari, collegio presieduto da Marco Buricelli.

Per i magistrati, nonostante le segnalazioni, l’Istituto e gli insegnanti non avrebbero preso provvedimenti adeguati a tutelare l’alunna. E non avrebbero nemmeno sfruttato la possibilità di concedere una deroga ad personam alle ore di assenza accumulabili, tenendo conto della situazione particolare.

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I FATTI

Ma andiamo con ordine. Alla fine del primo quadrimestre l’adolescente, ha una media stellare: sulla pagella ha preso 10 in due materie, mentre in altre sette è stata valutata con un 9, e in tre con un 8. È la migliore della classe. Ma è fragile e un gruppo di bulle si accanisce su di lei. La prende in giro, la schernisce, le rende intollerabile andare a scuola ogni giorno. Nella sentenza viene sottolineato che le troppe assenze accumulate sono state giustificate con «malesseri psicosomatici, stati d’ansia, dolori allo stomaco e alla testa, difficoltà nella respirazione».

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LE VESSAZIONI

A scatenare i problemi, sono proprio le vessazioni delle compagne di classe, andate avanti per mesi. I genitori - che hanno presentato il ricorso assistiti dagli avvocati Salvatore Dettori e Ivana Felicetti - intervengono: in ottobre informano la coordinatrice di classe e il responsabile del team antibullismo della scuola. Agli insegnanti vengono mostrati i messaggi persecutori ricevuti dalla ragazzina - circa trecento - che hanno creato alla dodicenne «disagi nelle relazioni e conseguenti malesseri», scrivono i giudici. Non viene però effettuato nessun intervento risolutivo. Nonostante lo stress e le assenze, la dodicenne riesce a completare il programma scolastico, confermando una media altissima. Alla fine dell’anno, però, accumula 342 ore di assenza: troppe. Da qui la non ammissione alla classe successiva. Per il Tar, la bocciatura è illegittima: la scuola non avrebbe tenuto conto della possibilità di concedere una deroga ad personam giustificata dalla particolare situazione di disagio vissuta dalla ragazzina. Il livello di preparazione raggiunto dalla dodicenne, inoltre, era «ampiamente positivo» e, addirittura, di molto «oltre la media necessaria alla promozione». I magistrati sottolineano anche che «il percorso dell’alunna negli anni precedenti a quest’ultimo è stato ineccepibile».

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