Ha parcheggiato la propria auto, una Mercedes Classe A, in corso Garibaldi a Sanremo, lasciandola in divieto di sosta intorno alle 21 di sabato. Poi è tornato nel suo appartamento, al civico 95 della stessa via, un quartiere residenziale di Sanremo, ed è qui che lo ha trovato morto stamani la figlia. Si tratta dell'ex gioielliere di Sanremo Luciano Amoretti, 76 anni, massacrato di botte fino a morirne la scorsa notte. Ancora oscuro il movente. Dalle 9 del mattino, la polizia scientifica sta lavorando per raccogliere elementi e ricostruire quando accaduto nelle scorse ore.
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— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) August 2, 2020
Gli agenti hanno compiuto un sopralluogo all'interno dell'abitazione, ma anche nel piccolo cortile davanti al portone di ingresso. Solo nel pomeriggio, dopo l'esame esterno compiuto sulla salma da parte del medico legale, il cadavere è stato portato all'obitorio dove resta a disposizione dell'autorità giudiziaria che disporrà l'autopsia. Gli inquirenti intanto hanno requisito e stanno visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona. «Intorno alle 21,30 mio marito ha sentito delle voci - racconta una vicina, ancora incredula -. Si sentiva un uomo dire 'ahì, ma non pensavamo di certo che fosse un omicidio. È durato qualche istante, poi il silenzio». «Ieri era tranquillo, l'ho incontrato come sempre in un bar davanti al Casinò di Sanremo, che frequentava spesso - ha detto uno degli amici di Amorelli - stamani ho visto la sua auto parcheggiata sul vialetto con i nastri della polizia. Luciano era un uomo buono, prestava i soldi, vendeva oro e orologi, ma non pensavo che qualcuno gli avrebbe mai fatto del male».
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