Famiglia chiede sangue No vax per il figlio operato: sospesa la potestà genitoriale

Famiglia chiede sangue No vax per il figlio operato: sospesa la potestà genitoriale
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 15:40

Il tribunale per i minorenni di Bologna ha sospeso provvisoriamente la potestà genitoriale ai genitori del bimbo del Modenese che per motivi religiosi vogliono che il sangue delle trasfusioni necessarie a un intervento chirurgico, per curarlo da una cardiopatia, non venga prelevato da vaccinati contro Covid-19.

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Il 2 febbraio la Procura per i minorenni aveva presentato ricorso.

A quanto si apprende, è stato nominato tutore il servizio sociale competente per territorio. Nei giorni scorsi il giudice tutelare di Modena aveva accolto le ragioni del policlinico Sant'Orsola sulla necessità dell'intervento e sulla sicurezza del sangue. 

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Il giudice tutelare di Modena ha accolto il ricorso dell'ufficio legale del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, nominando il direttore generale dell'azienda ospedaliera, Chiara Gibertoni, curatore speciale del bambino relativamente a questa vicenda: nel momento in cui ci sarà da firmare il consenso informato per l'operazione, potrà farlo lei. Secondo il giudice: Il sangue fornito dal centro trasfusionale regionale dell'Emilia-Romagna dà garanzie di assoluta sicurezza. È quindi superabile e non si pone il problema di obiezione di coscienza dei genitori del bimbo del Modenese che per motivi religiosi vogliono che il sangue delle trasfusioni necessarie a un intervento chirurgico, per curarlo da una cardiopatia, non venga prelevato da vaccinati contro il Covid-19. L'interesse del minore, inoltre, è che venga operato al più presto, a tutela della sua salute.

 La famiglia, assistita dall'avvocato Ugo Bertaglia, valuta se fare ricorso. L'avvocato ha spiegato che i suoi assistiti non hanno «mai negato il consenso all'intervento e lo hanno ribadito al giudice» che li ha sentiti ieri in udienza. Ma hanno chiesto «per motivi di carattere religioso» che il sangue della trasfusione venisse da soggetti non vaccinati. Sulla vicenda intanto pende anche il ricorso della Procura per i minorenni che si è attivata con il tribunale minorile, con un provvedimento che chiede di valutare anche un'eventuale limitazione della responsabilità genitoriale. «Non esistono evidenze scientifiche secondo cui il sangue dei donatori vaccinati contro il Covid non sia sicuro e affidabile», ha detto in un video sui social il presidente di Avis Gianpietro Briola stigmatizzando le fake news che circolano sull'argomento e annunciando che Avis depositerà denunce alle autorità giudiziarie poiché «minano non solo la reputazione dell'Associazione ma quella di tutto il sistema sanitario e della comunità scientifica italiana e internazionale». «Le notizie arrivate da Bologna - ha detto ancora - rappresentano il triste epilogo della disinformazione e del pregiudizio». 

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