Samuele, morto caduto dal balcone a Napoli, lo strazio della mamma: «Non potrò mai perdonarmelo»

Samuele, morto caduto dal balcone a Napoli, lo strazio della mamma: «Non potrò mai perdonarmelo»
di Melina Chiapparino
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Domenica 19 Settembre 2021, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 12:45

«Non posso perdonarmelo». Queste parole, pronunciate tra le lacrime, sono state ripetute più volte ieri dalla mamma del piccolo Samuele, completamente stravolta dal dolore. Anche ieri sera, quando la famiglia si è riunita, Carmen ha rotto il suo silenzio con questa frase ma i familiari che le si sono stretti accanto, non hanno fatto che ripeterle quello che da sempre è sotto gli occhi di tutti. «Sei una mamma attenta e sempre presente, è successa una tragedia dove tu non potevi fare niente» hanno detto i parenti che si sono trattenuti fino a tarda notte, con i genitori del bimbo nei locali di un’associazione culturale vicino casa che ha accolto la famiglia, in cerca di pace e isolamento. 

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Su ogni gradino della scalinata, sono stati sistemati dei lumini e dei fiori, ma ciò che ha reso veramente accogliente, la grande sala che ha ospitato la coppia e i loro parenti, è stata la possibilità di ritrovare un po’ di privacy. «Gli ambienti dell’associazione sono stati a disposizione dei familiari tutta la notte per dargli modo di ritrovarsi in un clima sereno, senza la pressione dei giornalisti, per recuperare un po’ di calma» ha spiegato una dei soci fondatori dell’associazione che si trova nello stesso quartiere dove abitava Samuele. «Questi locali continueranno ad essere a disposizione di Carmen, Giuseppe e dei loro parenti - ha continuato la titolare dell’associazione - per questo vorremmo conservare l’anonimato e proteggere la privacy di una famiglia che, ora, chiede rispetto per il dolore immenso che tutti loro stanno provando». 

La sofferenza che ha sconvolto la vita di una coppia felice e in attesa di un secondo figlio, che nascerà tra circa un mese, è stata condivisa in maniera profonda e coinvolgente da tutto il quartiere. «Sono venuta a portare delle rose bianche perché ora che Samuele è un angelo, dovrà vegliare sui genitori e dar loro la forza di andare avanti» ha raccontato Rosaria, un’anziana che ieri, pur non conoscendo direttamente Carmen e Giuseppe, si è recata sul posto dove il piccolo ha perso la vita e dove conoscenti e abitanti del quartiere, stanno lasciando peluche, fiori, lumini e piccoli oggetti in segno di vicinanza alla famiglia.

Il quartiere è sotto choc e, più di tutto, è emerso un grande senso di protezione nei confronti dei genitori del piccolo che è stato espresso anche con una volontà ben precisa su un cartello, sistemato vicino i fiori e i lumini dedicati a Samuele. «Nel rispetto dell’immenso dolore della famiglia, preghiamo giornalisti e curiosi di non fare pellegrinaggi e sciacallaggio mediatico» si legge sul foglio bianco affisso ieri dagli amici di famiglia di Giuseppe e Carmen.  

«Erano tornati dalle vacanze estive, trascorse a Praia a Mare, felici ed entusiasti per l’imminente nascita del secondo figlio» raccontano gli amici del quartiere, completamente sconvolti dal dolore che ha colpito «una famiglia perbene che era il ritratto della gioia». Carmen, all’ottavo mese di gravidanza, si dedicava anima e corpo a Samuele con un attenzione che, in alcuni casi, poteva persino risultare esagerata. «La mamma stava continuamente dietro al bimbo che era sempre seguito e sorvegliato, non c’era un istante che potesse sfuggirgli» aggiungono gli abitanti di via Piazzi, dove si trova l’ingresso della palazzina dei coniugi che affaccia anche su via Foria. 

 

«Giuseppe aveva da poco trovato lavoro presso un garage in zona ed è sempre stato un padre esemplare, innamoratissimo della moglie e con un gran senso del dovere» spiegano ancora dal quartiere dove è molto conosciuto anche Mimmo, il nonno del bimbo che si tratteneva spesso col nipotino per il quale nutriva «una vera e propria adorazione». «Samuele era un bambino vivace e allegro ma stava a sentire i genitori e la madre - concludono gli amici- non possiamo ancora credere a ciò che è accaduto».

Vicinanza e affetto nei confronti dei genitori di Samuele, sono stati espressi anche dal padre francescano della Chiesa di San Carlo all’Arena, su via Foria, poco distante dall’abitazione della coppia. «Ai genitori di Samuele dico di aprire il loro cuore, ora accanto a Dio c’è un nuovo angelo che è il loro bambino» ha detto padre Mario Turino, dell’ordine dei Francescani Scolopi. «Dio donerà a Carmen e Giuseppe la forza di andare avanti - ha continuato il frate - non devono scoraggiarsi possono contare su tutta la comunità religiosa che pregherà per loro». 

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