Samira scomparsa 17 anni fa, trovate ossa nella casa del marito. Gli inquirenti: «Cautela»

Samira scomparsa 17 anni fa, trovate ossa nella casa del marito. Gli inquirenti: «Cautela»
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Martedì 16 Aprile 2019, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 15:18

C'erano delle ossa sepolte nel giardino della palazzina di via Petrarca, a Settimo Torinese, dove i carabinieri hanno ricominciato a scavare in cerca di qualche dettaglio sulla misteriosa scomparsa di Samira Sbiaa, la marocchina di 32 anni sparita nel 2002. La vicenda è emersa solo quando la famiglia si è rivolta ad un'associazione che si occupa di persone scomparse che, a sua volta, ha coinvolto la trasmissione "Chi l'ha visto". Nessuno, in questi 17 anni, ha mai presentato la denuncia di scomparsa alle autorità italiane. 

Samira scomparsa da 17 anni, i carabinieri cercano tracce dei resti nella casa del marito indagato per omicidio


Nella casa dell'allora marito, Salvatore Caruso, 68 anni, ex guardia giurata, si sono concentrate sin da subito le indagini degli investigatori. Questa mattina, dopo il primo sopralluogo di fine marzo, i cani molecolari Aska e Simba sono tornati all'opera. Con loro i militari del Sis, la sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale dei carabinieri di Torino. Il georadar, utilizzato per scandagliare le zone del giardino segnalate dai cani, ha dato i primi riscontri. Nel pomeriggio sono partiti gli scavi. A circa un metro e venti di profondità, gli inquirenti si sono imbattuti in una piccola discarica sepolta dalla terra. All'interno piatti e stoviglie, oggetti di varia natura ma anche una scarpa da donna e diverse ossa.

«Ci sono numerosi frammenti - ammette il procuratore capo d'Ivrea, Giuseppe Ferrando, che coordina le indagini - ma non possiamo dire con certezza se si tratti di ossa umane». Tra i frammenti recuperati, ci sarebbero anche una testa di femore e alcune ossa piatte che potrebbero far parte di uno sterno. «Serve molta cautela - ribadisce il procuratore - daremo subito mandato al laboratorio di Orbassano (Torino) di effettuare l'esame del Dna. Se l'esame risultasse positivo preleveremo i campioni anche ai parenti di Samira: il fratello che vive in Francia e la sorella in Marocco». Salvatore Caruso per tutta la giornata è rimasto chiuso in casa. «Stanno cercando qualcosa che non c'è», ha detto in mattinata affacciandosi da una finestra. Al ritrovamento delle ossa e di tutto quanto era sepolto sotto quel metro e venti di terra ha reagito dicendo semplicemente che lui, di quei materiali, non ha mai saputo nulla. Per ora resta indagato per omicidio.

«La situazione è molto complessa - aggiunge Ferrando uscendo dal cortile dell'abitazione in cui sono in corso gli accertamenti - gli scavi andranno avanti ancora domani perché cani e georadar hanno segnalato altre zone in cui vale la pena effettuare dei controlli. Anche per questo serve molta cautela».C'erano delle ossa sepolte nel giardino della palazzina di via Petrarca, a Settimo Torinese, dove i carabinieri hanno ricominciato a scavare in cerca di qualche dettaglio sulla misteriosa scomparsa di Samira Sbiaa, la marocchina di 32 anni sparita nel 2002. La vicenda è emersa solo quando la famiglia si è rivolta ad un'associazione che si occupa di persone scomparse che, a sua volta, ha coinvolto la trasmissione "Chi l'ha visto". Nessuno, in questi 17 anni, ha mai presentato la denuncia di scomparsa alle autorità italiane. Nella casa dell'allora marito, Salvatore Caruso, 68 anni, ex guardia giurata, si sono concentrate sin da subito le indagini degli investigatori.

Questa mattina, dopo il primo sopralluogo di fine marzo, i cani molecolari Aska e Simba sono tornati all'opera. Con loro i militari del Sis, la sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale dei carabinieri di Torino. Il georadar, utilizzato per scandagliare le zone del giardino segnalate dai cani, ha dato i primi riscontri. Nel pomeriggio sono partiti gli scavi. A circa un metro e venti di profondità, gli inquirenti si sono imbattuti in una piccola discarica sepolta dalla terra. All'interno piatti e stoviglie, oggetti di varia natura ma anche una scarpa da donna e diverse ossa. «Ci sono numerosi frammenti - ammette il procuratore capo d'Ivrea, Giuseppe Ferrando, che coordina le indagini - ma non possiamo dire con certezza se si tratti di ossa umane».

Tra i frammenti recuperati, ci sarebbero anche una testa di femore e alcune ossa piatte che potrebbero far parte di uno sterno. «Serve molta cautela - ribadisce il procuratore - daremo subito mandato al laboratorio di Orbassano (Torino) di effettuare l'esame del Dna. Se l'esame risultasse positivo preleveremo i campioni anche ai parenti di Samira: il fratello che vive in Francia e la sorella in Marocco». Salvatore Caruso per tutta la giornata è rimasto chiuso in casa. «Stanno cercando qualcosa che non c'è», ha detto in mattinata affacciandosi da una finestra. Al ritrovamento delle ossa e di tutto quanto era sepolto sotto quel metro e venti di terra ha reagito dicendo semplicemente che lui, di quei materiali, non ha mai saputo nulla. Per ora resta indagato per omicidio. «La situazione è molto complessa - aggiunge Ferrando uscendo dal cortile dell'abitazione in cui sono in corso gli accertamenti - gli scavi andranno avanti ancora domani perché cani e georadar hanno segnalato altre zone in cui vale la pena effettuare dei controlli. Anche per questo serve molta cautela».
 

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