​Saman Abbas, lo zio arrestato a Parigi: è accusato di omicidio. I pm: «Fondamentale per trovare il corpo»

Saman Abbas, lo zio arrestato a Parigi: è uno dei 5 parenti indagati per l'omicidio
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Mercoledì 22 Settembre 2021, 14:45 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 10:16

È stato arrestato lo zio di Saman Abbas, la ragazza scomparsa da Novellara dopo essersi ribellata a un matrimonio forzato in patria. Lo zio, Danish Hasnain, è stato fermato questa mattina in periferia della capitale francese dalla polizia locale, in esecuzione di un mandato di arresto europeo, rintracciato in collaborazione con i carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia. Hasnain è uno dei cinque parenti della 18enne indagati per l'omicidio. 

Saman, il racconto del fratello: «Riunione di famiglia per decidere di farla a pezzi»

Non aveva documenti con sé quando è stato controllato, ma Danish Hasnain sarebbe stato riconosciuto e quindi tradito da un neo sul volto.

Per arrestare lo zio di Saman Abbas la polizia francese ha fatto irruzione in un appartamento della periferia di Parigi, dove il pachistano indagato per l'omicidio della nipote diciottenne si trovava con alcuni connazionali, estranei all'accaduto. A quanto pare avrebbe contribuito a individuarlo nella capitale francese l'utilizzo di profili social con utenze non a lui riconducibili.

Dopo averlo identificato, è stato fatto l'esame delle impronte digitali: «Con i rilievi dattiloscopici si è chiuso il cerchio, certi che sia lui», ha spiegato la procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi. Non si esclude che in Francia possa trovarsi anche Nomanhulaq Nomanhulaq, cugino della diciottenne, pure lui latitante e indagato. Sempre in Francia era stato infatti bloccato Ikram Ijaz, finora l'unico indagato ad essere arrestato, a Nimes, a fine maggio.

Per la polizia è l'esecutore del delitto

Danish Hasnain è ritenuto dagli investigatori di Reggio Emilia l'esecutore materiale dell'omicidio della giovane parente pachistana, scomparsa la sera del 30 aprile. Contro di lui c'è la testimonianza del fratello minorenne della ragazza: «Secondo me l'ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano», ha messo a verbale. In una chat a una persona a lui vicina, Hasnain, 33 anni, aveva scritto: «Abbiamo fatto un lavoro fatto bene». Parole che gli investigatori riferiscono al delitto, commesso, sempre secondo l'accusa, insieme a due cugini di Saman, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Il primo è attualmente in carcere, anche lui arrestato a fine maggio in Francia. Il secondo è ricercato e latitanti sono anche i genitori di Saman, partiti per il Pakistan il primo maggio, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, anch'essi indagati. A carico di Hasnain c'è anche il video che lo ritrae il 29 aprile, con i due cugini, nei pressi del casolare di Novellara dove la famiglia viveva e lavorava, con pala e piede di porco: secondo gli investigatori stavano andando a scavare la buca per seppellire la diciottenne. Hasnain era partito verso la Francia insieme ai due cugini e al fratello di Saman, che però era stato fermato, il 10 maggio, e collocato in comunità in quanto minorenne.

 

I pm: sarà in Italia tra una settimana

L'arresto di Danish Hasnain, per la procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi, è «fondamentale perché ci consentirà di avere una versione dei fatti, sempre che la voglia rendere, delle indicazioni anche su dove si trova il corpo di Saman». Dal momento che il cugino Ikram Ijaz è già in carcere, la procuratrice ha parlato della possibilità di «mettere nel caso a confronto le versioni dei fatti» dei due indagati. In base agli accertamenti fatti su Hasnain, «riteniamo che fosse la mente di questo progetto criminoso pazzesco».

«Siamo molto soddisfatti. Aspetteremo che giunga in Italia per avere contezza di qualcosa di più - ha aggiunto - di solito i tempi sono una settimana, dieci giorni», ha spiegato Chiesi, affiancata dal nuovo comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Andrea Milani. 

La storia di Saman

Saman Abbas, 18enne pakistana, è scomparsa a fine aprile da Novellara. Il suo corpo non è stato al momento ritrovato. Secondo il fratello sarebbe stato proprio lo zio a ucciderla, mentre il fidanzato sostiene che la ragazza potrebbe essere ancora viva. La ragazza già nel 2020 aveva denunciato abusi da parte della famiglia ed era stata ospitata in una comunità a Bologna. Era tornata a denunciare i genitori ad aprile 2021. Poi, la scomparsa.

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