Salerno, truffava i clienti vendendo auto "fantasma": la Gdf tassa i proventi per risarcire le vittime

Salerno, truffava i clienti vendendo auto "fantasma": la Gdf tassa i proventi per risarcire le vittime
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Mercoledì 27 Gennaio 2021, 11:37

Decine di "auto fantasma" e una truffa con proventi per quasi un milione di euro appena sventata dalla Guardia di Finanza. Il canovaccio è sempre lo stesso ma, nonostante la non particolare originalità, ha dimostrato di funzionare ancora. Il titolare di un autosalone nel salernitano, un 38enne di Eboli, proponeva infatti in vendita a prezzi vantaggiosi auto di importazione che in realtà non esistevano affatto. Per queste però, a chi cadeva nella trappola, chiedeva subito anticipi cospicui a suo dire necessari per le spese di trasporto. Somme che almeno 30 clienti - in molti potrebbero non aver denunciato - non hanno esitato a versare in contanti all'uomo oppure attraverso la ricarica di una prepagata. Attratti dall'affare ed evidentemente non insospettiti dalla modalità, alcuni dei clienti erano addirittura finiti con il pagare più del dovuto la propria "auto fantasma". In un caso infatti si è configurata una vera e propria estorsione ai danni di un uomo che, dopo aver pattuito con il 38enne ebolitano il corrispettivo di 43mila euro per l’acquisto di un suv, è arrivato a consegnare alla fine, in più tranches, un totale di 60mila euro, ogni volta dietro la minaccia di perdere definitivamente le somme che aveva nel frattempo anticipato. Anche in questa occasione, neanche a dirlo, nessuna traccia della vettura proposta in vendita.

Le indagini dei finanzieri della compagnia della Guardia di Finanza di Eboli guidata dal Capitano Manuel Carbonara e del comando provinciale di Salerno, sono partite dopo la segnalazione di una donna che ha riferito di aver consegnato contanti per circa mille euro a titolo di acconto per l’acquisto di un’utilitaria che sarebbe dovuta arrivare dall’estero.

La donna anche dopo i ripetuti solleciti, non era riuscita a farsi consegnare l’auto, né tantomeno a farsi restituire il denaro anticipato. Effettuati i primi approfondimenti, sono così emersi una trentina di episodi analoghi, ad attività ispettiva appena conclusa, hanno già portato ad una prima condanna per truffa da parte del locale Tribunale.

Non solo, attuando una norma tributaria che dal 1993 impone la tassazione anche dei proventi di attività illecite, le fiamme gialle ebolitane hanno avviato un intervento mirato piuttosto inedito. Dopo aver ricostruito attraverso l’esame degli estratti conto bancari e di altri documenti che il volume dei corrispettivi percepiti dal 38enne nell’arco di tre anni, dal 2016 al 2019, ammontava a circa 900mila euro (compresi quelli delle truffe denunciate) si è infatti stabilito che per questi non era stata presentata alcuna dichiarazione fiscale. In questo modo, per garantire i crediti vantati dal fisco, il Gip del Tribunale di Salerno, ha adottato un provvedimento di sequestro preventivo, al quale hanno dato esecuzione i Finanzieri di Eboli, sottoponendo a vincolo cautelare due immobili, due terreni agricoli, disponibilità finanziarie e 40 autovetture ancora in possesso dell’indagato, fino a concorrenza della somma di 530 mila euro.

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