Sabaudia, mondiali di canottaggio: appalto frazionato ad hoc per dare lavoro agli amici

Sabaudia, mondiali di canottaggio: appalto frazionato ad hoc per dare lavoro agli amici
di Michela Allegri
4 Minuti di Lettura
Martedì 22 Febbraio 2022, 00:05

Un appalto milionario frazionato per dividere i lavori tra le «ditte amiche». Notizie riservate spifferate in anteprima per consentire di fare offerte cucite su misura rispetto al bando di gara. E ancora: riunioni riservate per accordarsi, lontani da occhi indiscreti, e per assegnare al di fuori dalle regole commesse per un milione di euro. Dall’ordinanza che ha portato ai domiciliari la sindaca Giada Gervasi, sotto inchiesta insieme ad altre 14 persone, emerge che l’incontro cruciale per discutere i dettagli della Coppa del mondo di canottaggio, che si sarebbe dovuta svolgere a Sabaudia nel 2020, è stato organizzato di nascosto all’interno del museo comunale della cittadina del litorale laziale. Secondo l’accusa, il gruppo guidato dalla Gervasi si sarebbe mosso per fare ottenere a ditte compiacenti i lavori per la realizzazione del campo di gara e l’affidamento del servizio di manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica, cercando di sminuzzare gli appalti per affidarli in modo diretto.

Sistema "Sabaudia", favori e privilegi: ecco tutti gli stabilimenti che non pagavano il demanio. La lista

L’INCONTRO
Il 9 gennaio 2020, avviene l’incontro in «forma riservata» in un locale del museo comunale.

Sono presenti il consigliere comunale Sandro Dapit, il capo settore ai lavori pubblici, Giovanni Bottoni, il direttore generale del comitato, Luigi Manzo, Giuseppe Pellegrino, titolare della Mabes, alla quale saranno assegnati i due appalti di fornitura delle attrezzature del campo - da 343mila euro - e Pietro Lapertosa, della Tegysport di Macerata, a cui verrà assegnato l’appalto del campo di regata, da 99.500 euro. Sono presenti anche i tecnici privati successivamente nominati consulenti del Comune e del Comitato. Il coinvolgimento della prima cittadina emerge da una frase registrata in ambientale dal cellulare di Bottoni: si parla del campo di gara, «pure il sindaco mi deve spiegare chi è che sta dentro, chi lo deve fare», dice lui. A comunicargli il luogo della riunione è Manzo: «Il sindaco diceva in una sala del museo per un discorso di riservatezza», sottolinea, aggiungendo che avevano deciso di «andare sotto lì perché non ci vede nessuno». E ancora: «Se no vedono troppe persone».

IL RITARDO
Il campo non viene ultimato nel termine stabilito, cioè entro il 15 marzo 2020, a causa dell’«incapacità gestionale» degli indagati, annota il gip. Così, quando il mondo viene travolto dalla pandemia, gli indagati esultano: tutte le manifestazioni sportive sono annullate. Il ritardo sarebbe stato provocato anche dai tentativi di manovrare gli appalti.

LA GARA
La prima gara pubblicata dal Comune, il 15 novembre 2019, è quella per la realizzazione di un impianto di cablaggio per il campo: importo 197.679 euro. Per gli inquirenti, sono eloquenti le intercettazioni tra l’assessore Innocenzo D’Erme e due imprenditori. «Fai fare un’offerta anche con lo 0,1 di ribasso, non so se mi spiego», dice D’Erme due giorni prima della scadenza. Consiglia poi di rispondere alla mail in cui il responsabile del procedimento chiede informazioni tecniche in questo modo: «Rispondi che siete in grado, fottitene... digli che voi al 99% siete in grado di posare le fibre secondo i patti stabiliti dalla lettera». 
La replica è chiara: «Ma è falso, lo sai?». C’è poi la gara per la realizzazione del campo di regata. La ditta che risulta miglior offerente non è tra le favorite. «Mo vediamo come buttarli fuori», dice D’Erme al telefono.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA