Ristoranti aperti anche a cena (ma meglio con prenotazione) e buffet con pasti monodose. E nei bar tornano le carte. La bozza delle Regioni

Ristoranti aperti anche a cena (ma meglio con prenotazione) e buffet con pasti monodose. E nei bar tornano le carte. La bozza delle Regioni
di Francesco Malfetano
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Giovedì 15 Aprile 2021, 14:04 - Ultimo aggiornamento: 23:00

Ristoranti aperti anche a cena ma meglio se all'esterno e se con prenotazione. Ma anche buffet nuovamente consentiti, menu digitali e una corsia preferenziale per i pagamenti con carta al tavolo. Mentre si continua a ragionare sulle riaperture, al punto cge domani si prevede una cabina di Regia con il premier Mario Draghi, le Regioni hanno messo nero su bianco le proprie proposte al governo.

Riaperture di bar, palestre, piscine, cinema e teatri: la bozza delle Regioni con le misure

Una bozza ampia in cui accanto alla ristorazione trovano spazio anche suggerimenti per far ripartire palestre, piscine, strutture termali, cinema, teatri e spettacoli dal vivo.

Concentriamoci però sui ristoranti o meglio, come indicato nelle indicazioni dei governatori affidate oggi alla Conferenza Stato-Regioni, su «ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie (anche se collocati nell’ambito delle attività ricettive, all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali), nonché per l’attività di catering (in tal caso, se la somministrazione di alimenti avviene all’interno di una organizzazione aziendale terza, sarà necessario inoltre rispettare le misure di prevenzione disposte da tale organizzazione)». Un testo che, come si legge, può «consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo, che della cena».

LE NORME GENERALI


Innanzitutto, come peraltro già previsto, bisogna informare e controllare in maniera adeguata gli avventori. Per cui, dato l'obbligo di far indossare sempre la mascherina quando non si è seduti al tavolo, ai gestori è chiesto di  predisporre un'adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità. Bisognerà inoltre continuare a rilevare la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura >37,5 °C, e rendere disponibili prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno. Inoltre, al fine di limitare il pericolo movida, ai gestori dei locali è chiesto di «Adottare misure al fine di evitare assembramenti al di fuori del locale e delle sue pertinenze». Non solo, nei ristoranti, secondo i tecnici delle Regioni è meglio privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco dei prenotati per un periodo di 14 giorni. In ogni caso «è comunque consentito l’accesso, anche in assenza di prenotazioni, qualora gli spazi lo consentano, nel rispetto delle misure di prevenzione previste». 

 

 

Tavoli e buffet

Per quanto riguarda i tavoli, le indicazioni prevedono una distanza di «almeno 2 metri» tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (che vanno comunque sempre ben areati) e «di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto» (i tanto chiacchierati dehors), ad eccezione delle persone che non siano soggetti al distanziamento interpersonale, come i conviventi. Per tutti i locali che invece non dispongono di posti a sedere, potranno accedere un numero limitato di clienti tale «da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione» (distanza considerata minima anche per il servizio al banco). Inoltre si chiede ai ristoratori di «favorire la consultazione online del menu «tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere».

Ovviamente al termine di ogni servizio al tavolo, va assicurata la pulizia e la disinfezione delle superfici. Nella bozza dei governatori ampio spazio anche alla possibilità di organizzare buffet solo con pasti monodose serviti da «personale incaricato», escludendo quindi la possibilità per i clienti di toccare quanto esposto e prevedendo in ogni caso, per clienti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie. 

Le carte nei bar


Oltre ai buffet, i governatori prevedono anche il grande ritorno delle "carte". Nella bozza infatti si legge che «Sono consentite le attività ludiche che prevedono l'utilizzo di materiali di cui non sia possibile garantire una puntuale e accurata disinfezione (quali ad esempio carte da gioco), purché siano rigorosamente rispettate le seguenti indicazioni: obbligo di utilizzo di mascherina; igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco; rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra giocatori dello stesso tavolo e almeno 2 metri  tra tavoli adiacenti. Nel caso di utilizzo di carte da gioco è consigliata inoltre una frequente sostituzione dei mazzi di carte usati con nuovi mazzi».


Infine per quanto riguarda i pagamenti, si prevede anche la presenza di barriere fisiche alla cassa o, in alternativa, com'è ovvio che il personale indossi la mascherina e abbia a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, bisogna «favorire modalità di pagamento elettroniche, possibilmente al tavolo».

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